PERCHE' I DELLA VALLE HANNO TIRATO IL FRENO
Non avremmo mai voluto scrivere queste parole, ma la chiusura del mercato viola, "questa" chiusura di mercato, ci spinge a fare alcune riflessioni. La prima riguarda il disimpegno della famiglia Della Valle. Nella vita, ognuno di noi si pone dei traguardi (secondo possibilità ed inclinazioni) e quando li raggiunge può accadere di avvertire un appagamento fisiologico, una stanchezza ineludibile, quasi improvvisa. Crediamo che questo stia succedendo a Diego ed Andrea Della Valle. Si ha come l'impressione che i fratelli marchigiani si rendano conto che il massimo è stato raggiunto. O meglio, è stato raggiunto il massimo per questa Fiorentina, calata nel clima torbido del calcio italiano. Un calcio "drogato" da diritti televisivi diseguali, da investimenti non controllati, da fatturati sospetti, insomma...un calcio nel quale le prime tre posizioni sono già assegnate e si può lottare esclusivamente dalla quarta in giù. Appunto, la quarta piazza, ormai alla stregua di un territorio di caccia per la Fiorentina che si aggiudica la "medaglia di legno" da ben quattro anni e si appresta a compiere (per dirla alla Corvino) il quinto "miracolo". Niente di più è concesso ai comuni mortali. Ed allora succede che i Della Valle non investono più, bensì (così hanno promesso) reinvestono. Una differenza sottile ma sostanziale. Una sillaba in più (re-investono) che cambia radicalmente l'atteggiamento della società viola, le mire, gli obiettivi. "Scudetto nel 2011" (parole pronunciate prima da Andrea, quindi da Prandelli, quanto mai aziendalista). "E' il momento di alzare l'asticella", e i protagonisti sono sempre loro. Sembra passato un secolo perchè, oggi, la Fiorentina compra solo se prima vende, per mantenere il quarto posto e la conseguente qualificazione in Champions League. Da quì alla Cittadella il passo è breve. Non ci dilungheremo oltre, ma le uniche speranze di crescita sono legate al progetto della Cittadella viola. Il principio è lo stesso: autofinanziamento, produrre per poi investire. Basta con le ricapitalizzazioni, basta con la "mano al portafoglio". Noi, comunque, ci mettiamo alla finestra ed attendiamo tempi migliori, con la data del 15 settembre indicata per l'incontro di Teano Della Valle-Renzi. All'ordine del giorno ci saranno l'avallo del progetto e l'individuazione dell'area edificabile.
In chiusura ricordiamo che la storia viola è piena di percorsi più o meno simili, da Pontello fino a Cecchi Gori. Grandi iperboli e cadute, a volte lente ma inesorabili, a volte verticali. Per il momento l'attualità è ben diversa. La Fiorentina è la quarta forza del campionato, ha appena ottenuto l'accesso ai gironi della Champions League, si appresta a disputare una stagione, comunque, da protagonista. Ma c'è quel freno a mano tirato, c'è quel cambio di rotta dalla florida estate 2008 (Vargas, Gilardino, Jovetic...ricordate?), c'è la paura che tutto finisca in una bolla di sapone. La mosca tze-tze gira, ronza instancabile ed anche stavolta non trova pace.