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AGOSTINELLI, Viola da EL. Piatek e Vlahovic ora...

di Redazione FV
Fonte: Lady Radio

Andrea Agostinelli, commentatore tecnico della sfida di ieri tra il Napoli e la Fiorentina, è intervenuto per analizzare il successo dei viola. Queste le sue dichiarazioni: "Mi aspettavo una bella Fiorentina perché le partite contro il Torino capitano una o due volte all'anno. Italiano dopo il primo tempo con i granata avrà pensato di cambiarne 8-9, sono quelle classiche partite che non sai il perché. Probabilmente è figlia delle vacanze e di tante cose. Dopo solo una partita è tornata la rivelazione di questo campionato".

Che cosa le è piaciuto di più di ieri della Fiorentina?
"L'organizzazione e la voglia di giocare a calcio. E' una squadra che diverte, che tiene altissima la difesa anche in 10, centrocampisti che vanno in zona gol... Veramente bene. I viola per me possono lottare per l'Europa League, sono assolutamente in gara".

La Fiorentina ha adesso un problema di abbondanza nel ruolo di attaccante?
"Se ci facciamo questa domanda non possiamo diventare una grande squadra. Ne venisse anche un altro, ci penserà l'allenatore. Se vuoi essere competitivo non puoi avere il ragazzino dietro Vlahovic, questa domanda a Firenze, se vogliono diventare grandi, non devono più farsela".

Chi è più importante oggi: il titolare o chi entra per 30 minuti?
"Gli allenatori non vogliono più chi fa 30-40 partita, ma 25 di qualità. E' quella che fa la differenza. Questo non significa che se manca Vlahovic, Piatek è la stessa cosa. Ci saranno 2 giocatori di cui non puoi fare a meno, il resto devi sopperire. Il Napoli ne è l'esempio: la Fiorentina l'ha vinta meritatamente, ma il Napoli l'ha buttata via con due espulsioni. Fabian Ruiz e Lozano con la testa significa che non c'erano".

Piatek e Vlahovic hanno caratteristiche diverse. Italiano deve modificarlo?
"Sono prime punte entrambe, quindi no. Con Vlahovic puoi giocare anche con la palla in profondità, Piatek è più da sponda e da area di rigore, vuole più palla sui piedi. Le caratteristiche ci sono tutte".

Possono giocare insieme in qualche finale di partita?
"Certamente sì".

Lei ha paragonato Vlahovic con Gabbiadini. Come mai?
"Perché da fermo spostano la palla e tirano con il sinistro con una potenza inaudita. Altri devono caricare per tirare forte, altri hanno una forza nelle gambe che la spostano e tirano e la palla gli parte. Vlahovic ha tutto, ma nello specifico, il tiro di sinistro, se gli dai lo spazio e il tempo di tirarlo, fai fatica a pararlo".

Qual è il suo giudizio su Ikone?
"Ho già capito che deve avere la palla sui piedi. Credo che sia un buon acquisto anche se non ha segnato molto. Nell'uno contro uno, soprattutto sull'esterno, ti punta. La società non si accontenta ed è la cosa più importante per i tifosi".

Le è piaciuto Castrovilli?
"E' un ottimo giocatore, ma, rispetto a quanto aveva fatto vedere il primo anno, non ha mantenuto a pieno le aspettative. Sempre meglio comunque averlo. Di chi non si può fare a meno è Bonaventura, spesso sottovalutato, ma con qualità da grande squadra".