AMATO, Aeroporto? No, serve un progetto agricolo
Miriam Amato, consigliera comunale di Firenze facente parte del gruppo misto, ha scritto un lungo articolo per Left, nel quale fa il suo punto della situazione sui lavori in vista nella Piana fiorentina, tra i quali appunto la realizzazione della pista aggiuntiva. Questi alcuni dei passaggi più significativi:
"Un’infrastruttura, che comporterebbe la parcellizzazione del Parco agricolo della Piana, l’unica alternativa per il riequilibrio ambientale di una delle aree più inquinate d’Europa, dove stanno cercando di concentrare, oltre all’aeroporto, anche un mega inceneritore, la terza corsia dell’autostrada A1 Firenze Mare, la cittadella viola con annessi alberghi e centri commerciali. (...) Siamo in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato che non è detto che debba essere a favore di Toscana Aeroporti, la società interessata, e comunque la pista prevista è difforme da quella di progetto, lunga ben 2400 metri. In sostanza la Regione dovrebbe ripresentare una nuova Variante al Pit. (...)
Per spostare la Mercafir, ovvero i mercati generali e poter fare la cittadella viola, è necessaria una Variante al Piano urbanistico di Castello (Pue), che a detta dell’assessore di competenza del Comune di Firenze, sarà approvata dalla sola giunta e non ratificata dal Consiglio comunale in quanto, a detta loro, trattandosi di variante che prevede una riduzione consistente del carico urbanistico previsto nel Pue vigente, sarebbe pertanto di competenza della sola Giunta comunale. La motivazione esposta, ossia la riduzione delle costruzioni è del tutto risibile: sono previsti ben 271.200 mq di nuova edificazione, più del triplo di quanto già costruito con la nuova caserma dei carabinieri (88.000 mq.), per di più a ridosso del previsto aeroporto intercontinentale. Le dimensioni non sono quindi trascurabili e comunque vanno inserite nel quadro più ampio delle previsioni insediative di tutta l’area. Il Regolamento costruzione ed esercizio aeroporti prevede di limitare al massimo il carico antropico dell’area. (...) Le condizioni di sicurezza degli insediamenti esistenti e di quelli previsti sono molto precarie. Mercafir, Caserma dei carabinieri e l’area del nuovo stadio resterebbero comunque nelle aree di tutela, anche con il nuovo aeroporto, così come il Palazzo di Giustizia, con i suoi numerosi frequentatori, sarebbe a poche decine di metri dalle stesse".