.

AMRABAT, Amo Firenze, tifosi straordinari. Saponara...

di Redazione FV

Il centrocampista della Fiorentina Sofyan Amrabat si è raccontato, in un buon italiano, al sito ufficiale tra pubblico, privato e curiosità: "Mai mollare in campo è il mio motto. Come Fiorentina stiamo andando bene, abbiamo una squadra forte e ottimi giocatori ma è importante continuare così fino in fondo. Il tecnico chiede sempre pressing alto che mi piace ma è difficile perché per 90 minuti spendi tanto ma qualsiasi avversaria ha difficoltà a giocare contro questo pressing aggressivo. Ho fatto le giovanili e le prime esperienze in Olanda tra Utrecht e Feyenoord poi sono andato un anno in Belgio prima di venire in Italia, a Verona e poi qui a Firenze. La differenza? Nel calcio olandese ci sono giovani ed è perfetto per fare esperienza e step per Italia o Spagna. La serie A era un mio sogno, la seguivo, mi piacevano gli olandesi che giocavano in Italia. La religione? Durante il Ramadan mi sento bene, mi dà forza. Quest'anno è capitato con la Juve e il caldo ma ho fatto bene".

FAMIGLIA E NAZIONALE: "Mio fratello gioca con me in Nazionale, lui è importante per me, è un po' il mio idolo, guardiamo partite l'uno dell'altro e lui mi dà consigli ma non diciamolo al mister. Qualcosa che diciamo sempre io e mio fratello? Affrontiamo tutti a viso aperto, chi c'è c'è. I miei genitori vengono spesso a trovarmi, sono tranquilli, guardano le nostre partite ma non seguono tanto il calcio. Nazionale? Quando metto la maglia del Marocco sento qualcosa dentro, è speciale. Tra poco abbiamo lo spareggio col Congo per andare al Mondiale. Dobbiamo vincere perché chi perde va a casa. Esperienza in Guinea? Eravamo in albergo e abbiamo sentito degli spari fuori perché c'erano dei problemi in quel paese ma è andata bene a noi. Purtroppo nel mondo succede".

RAPPORTO CON FIRENZE - Firenze è una bellissima città, mi piace molto. Vado volentieri in centro, bevo il tè alla menta e i nostri tifosi sono straordinari. Mi fermano e mi chiedono foto ma loro sono molto importanti per noi. Riccardo Saponara ha spiegato che lo differenzia la bellezza da me? Non penso e non vedo molta somiglianza anche se sarà per via della mancanza dei capelli e per la barba. Ma lui per me è un fratello, mi ha aiutato molto perché lui mi spiegava tutto in inglese e traduceva per me"