ANCELOTTI, Se una telefonata allunga la vita
Fonte: Il Tirreno
«A guardare la classifica non possiamo essere felici e contenti, ma siamo ancora nelle condizioni per mettere le cose a posto, c’è ancora tempo per farlo e sono certo che lo faremo». Così Carlo Ancelotti commenta il momento difficile del Milan in campionato, a secco di punti dopo due partite. «Abbiamo avuto poco tempo per lavorare tutti insieme - sottolinea il tecnico - questo ha comportato delle difficoltà. Adesso lavorando insieme sono certo che metteremo a posto le cose». Ancelotti parla anche delle voci relative a un suo possibile esonero: «Non c’è stato niente, le voci sono saltate fuori come sono saltate fuori anni fa. Il mio rapporto con la squadra e la società è quello di sempre. La società si preoccupa di tranquillizzarmi, io cerco di stare molto tranquillo e lavorare bene. In questo la società mi è molto vicina, poi quello che scrivono non mi interessa. Se si dice che si tratta di sussurri dell’ambiente milanista bisognerebbe chiarirlo, per quel che mi risulta questi sussurri non sono mai saltati fuori». Secondo l’allenatore del Milan «il problema è legato al gioco, soprattutto in partite dove abbiamo meno spazi a disposizione. Con il rientro di giocatori importanti, come Borriello, e il recupero della condizione di Pato le cose miglioreranno. La responsabilità di fare le cose bene è di tutti - aggiunge Carletto, visibilmente contrariato - i giocatori da parte loro, io da parte mia, il problema è che abbiamo lavorato poco con questi giocatori e abbiamo più problemi di assemblamento rispetto ad altri». In merito alle sostituzioni di Ronaldinho e Shevcehnko al termine del primo tempo del match di Marassi, Ancelotti sottolinea che «non si tratta di scelte contro la società. Con la società non ho bisogno di parlare attraverso le scelte - aggiunge - le scelte le faccio in base alle mie idee sapendo che ho un nucleo di attaccanti importanti. Ronaldinho? Io l’ho chiesto. Con i giocaotri ho un rapporto consolidato nel tempo, la cosa peggiore è trovare un capro espiatorio, al Milan non siamo abituati così, vanno individuati i problemi e soprattutto le soluzioni. Ci riusciremo? Io dico di sì».
Ha la faccia scura come nelle peggiori occasioni ma non è disposto ad accettare passivamente la situazione difficile in cui si trova il suo Milan. Ancelotti, nonostante la seconda sconfitta consecutiva in campionato, si sente a pieno titolo l’uomo giusto per il Milan. «Conosco questo ambiente, questa squadra e questi giocatori - ha detto - voglio pensare di poter risolvere i problemi che abbiamo. Siamo vulnerabili in difesa e poco efficaci in avanti, dobbiamo trovare equilibrio. Ne sento dire di tutti i colori: punizioni, ritiri, ma non è vero niente. Siamo un gruppo di persone mature e non c’è bisogno di imporre nulla. Se dobbiamo stare un’ora in più a Milanello non ci sono problemi da parte di nessuno».
Il tecnico rossonero ha rivelato di avere ricevuto una telefonata dal presidente Berlusconi. «Mi ha detto di stare tranquillo, i problemi li risolveremo».