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Antognoni e il centenario della Fiorentina: "Se mi chiameranno, vedremo. Risolte le incomprensioni"

di Redazione FV

Giancarlo Antognoni ha risolto i vecchi attriti con la Fiorentina. Lo ha detto lo stesso "Unico Dieci", nell'intervista concessa oggi a La Gazzetta dello Sport, parlando del prossimo compleanno del club viola, il centesimo dalla fondazione: "L’anno prossimo la Fiorentina compirà cent’anni, cinquanta sono i miei. Se mi inviteranno? Non lo so, per i novanta c’ero. Non dipende da me, se mi chiameranno vedremo. Abbiamo risolto le incomprensioni", le dichiarazioni dell'attuale capo delegazione della Nazionale Under 21, su cui poi si focalizza: "Fare il capo delegazione dell’Under 21 è gratificante. Stare insieme ai giovani mantiene giovani e non è la solita banalità. Vedere crescere i talenti, stimolare l’energia dei ragazzi è un compito importante. Mi rivedo nei loro sogni e loro sanno la mia storia. Meglio loro o la mia generazione? È un mondo diverso. Oggi i ragazzi sono più maturi e consapevoli di quanto non fossimo noi. Sono cresciuti più in fretta anche per le tecnologie. Noi eravamo più ingenui, ma giocavamo per divertirci e questo ci dava una grande felicità".

Se per magia tornassi a giocare? È un'altra domanda a cui risponde Antognoni: "Per le mie caratteristiche penso di poter essere adatto anche al nuovo modo di giocare, il calcio mi piace sempre, ho la stessa passione, ma sarei a disagio. Intanto per le pressioni e le tensioni che ci sono attorno ai giocatori. Noi eravamo più liberi di vivere una vita normale e più liberi in campo. L’allenatore conta molto di più, l’organizzazione è ferrea. Nel mio calcio ideale quei tre o quattro davanti li lascerei sempre liberi di inventare".


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