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AQUILANI, Da bandiera a gitano

di Redazione FV
Fonte: TMW

Da quando ha lasciato Roma e la Roma la carriera di Alberto Aquilani non ha avuto pace. Il principino, sempre sul punto di esplodere nella capitale. Sul punto, perché gli infortuni l'hanno sempre e puntualmente fermato su più bello. Aveva deciso di maturare definitivamente all'estero, il più lontano possibile dalla sua amata squadra e città, per rendere meno dolorosa la separazione. Liverpool come meta nel 2009, a 25 anni, nel campionato più bello del mondo. I reds ci credevano, Benitez su tutti e alla Roma un assegno da 20 milioni di euro. Tanto per rendere meno traumatico l'addio di un figlio. Proprio i dannati guai fisici lo hanno tradito, fatto esordire molto tardivamente, a novembre. Proprio questa fragilità ha dato vita a perplessità, tanto che Gary Lineker, non proprio uno qualsiasi per il calcio inglese, lo aveva definito il peggior acquisto del Liverpool, colui che doveva rimpiazzare Xabi Alonso e che invece ha speso il suo tempo in infermeria. Il passaggio a fine stagione alla Juventus sa di prima bocciatura, in effetti, da parte degli inglesi. Lui parte anche piuttosto bene e finché la Juve va bene va bene anche lui e segna anche. Saranno 2 le reti alla fine della stagione e nonostante quella della Juve sia una delle annate più balorde della storia Aquilani ne esce piuttosto bene. Troppo però il costo del riscatto: 16 milioni. E in fondo, con Pirlo che ti arriva gratis la necessità di riscattare Aquilani svanisce. Il giocatore passa così sempre in prestito al Milan e stavolta la formula sembra giocare a favore di Alberto: almeno 25 presenze e sarà riscatto automatico. Lui parte bene, gioca e fa un gol. L'impiego costante sembra portare a un inevitabile riscatto se non che prima lo ferma un infortunio, poi Allegri ne centellina le presenze, non portandolo ad arrivare la soglia minima. Altra beffa, niente riscatto, si ritorna a Liverpool. Le ultime voci che lo danno alla Fiorentina si fanno insistenti anche se l'agente Zavaglia smentisce e ribadisce come Alberto Aquilani sia solo del Liverpool. Lo stesso tecnico dei reds Rodgers, però, sembra averlo scaricato e Firenze o no, Aquilani sembra destinato a traslocare di nuovo e a indossare la quarta maglia in altrettante stagioni. Paradossale per uno che ai tempi di Roma era un predestinato a fare da bandiera, subito dopo Totti e De Rossi.