BABACAR PREDESTINATO, L'articolo di Sky
Fonte: sky.it
Non lo ricorderà certo come il gol più spettacolare della sua carriera, ma Inzaghi così ci ha vinto una Champions. E quando lo fa Superpippo, tutti dicono che ci vuole abilità anche per segnare così. Fiuto del gol, senso della posizione e quella dose di fortuna che aiuta solo gli audaci e i predestinati.
Le premesse per fare anche di Khouma El Babacar un “predestinato” ci sono tutte. A cominciare proprio da quella deviazione fortunosa sulla punizione dal limite di Pasqual che ieri ha regalato alla Fiorentina il gol del 2-2, poi arrotondato da Mutu con il 3-2 finale al Chievo, negli ottavi di Coppa Italia.
Senegalese di Thes, Babacar fa impressione soprattutto per i numeri, e non solo quelli sul campo: 16 anni, 191 centimetri di altezza per 85 chili. Un armadio d’ebano per il quale si sprecano i paragoni: c’è chi rivede il lui Drogba per la potenza del tiro e le qualità tecniche, chi Kanu per le movenze eleganti ed il passo. E poi c’è Alberto Bollini, l’allenatore che l’ha scoperto e lanciato in Primavera, che senza tanti giri di parole ha detto che gli ricorda Weah. Insomma, poca roba. Nella storia della sua nascita calcistica non poteva mancare lo zampino di Corvino: “Nell’estate del 2007 Babacar si allenava nel settore giovanile del Pescara - racconta Bollini - e il mio amico Cetteo Di Mascio, responsabile del vivaio abruzzese, mi disse che aveva in prova un giocatore straordinario, e che era molto arrabbiato perché glielo stava rubando il Genoa. Io lo dissi subito a Corvino, che lo portò in prova da noi, e dopo dieci giorni era nostro”. La Fiorentina lo lancia subito in Primavera, nonostante gli avversari abbiano anche 3 o 4 anni in più, ma l’età non sembra costituire un problema: “Nel girone d’andata l’ho fatto giocare titolare al posto di ragazzi dell’89 e dell’88, e ha fatto grandi cose – aggiunge Bollini. Ha qualità nettamente al di sopra della media”.
Per la tifoseria viola e per Prandelli, adesso, è il vice Gila. E il buon Cesare, uno abituato a misurare le parole con il bilancino quando si tratta di etichettare una giovane promessa, dice che “Babacar ha potenzialità illimitate”. Alla prima con i “grandi”, quest’estate in amichevole, ne ha messi tre. Balotelli e Pato, i ventenni ormai “veterani” della A sono avvisati. Adesso è il tempo del loro fratellino.