.

BATTITO VIOLA, Maiellaro e l'acuto alla Scala del calcio

di Redazione FV
Fonte: www.museofiorentina.it

Un gol ti salva la vita. Quantomeno tramanda la tua immagine ai posteri, ad imperitura memoria. È successo a molti (un esempio? Alessio Tendi e quel gol alla Juventus) è successo anche a Pietro Maiellaro, in arte "Pietruzzo". È il 22 settembre 1991, Fiorentina di scena a San Siro per la quarta giornata di campionato. Di fronte il fortissimo Milan di Capello, del trio olandese Rijkaard, Gullit, Van Basten, della linea difensiva Tassotti, Maldini, Filippo Galli, Baresi. E poi Donadoni, Massaro, Serena... di tutto di più. I viola rispondono con tanta buona volontà, un allenatore brasiliano un po’ naif (Sebastiao Lazaroni), ed un numero dieci proveniente dal Bari dove ha incantato con le sue giocate. E sarà proprio lui, Pietro Maiellaro, ad accendere le luci a San Siro, ad intonare l'acuto decisivo alla "Scala del Calcio". È il 62': il fantasista gigliato prende palla a centrocampo, supera di slancio Albertini, alza la testa e vede Sebastiano Rossi fuori dai pali. "Pietruzzo" allora arma il destro e caletta un lob chirurgico a fil di traversa. Fiorentina in vantaggio e San Siro che tributa la standing ovation. Partita finita? La qualità, il merito che (una tantum) ha la meglio sul potere politico? Niente da fare. All'86' Van Basten sviene a contatto con Fiondella e (tanto per cambiare...) rigore per il Milan! Calcia il cigno di Utrecht e fa 1-1. Resta la rabbia, il senso di ingiustizia, resta la prodezza infinita di Pietro Maiellaro.