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BENELLI, Smetto ma che ricordi da Atene a Batistuta

di Redazione FV
Fonte: La Nazione

UNA COPPA DEL MONDO dal sapore particolare. La competizione che comincia oggi a Minsk, con l'assegnazione del trofeo del double trap (gara in cui sarà impegnato l'azzurro Francesco D'Aniello, argento ai Giochi di Pechino) sarà l'ultima della carriera di Andrea Benelli. La quarantottenne stella del tiro a volo italiano da ottobre diventerà un pensionato dello sport a cui ha regalato 32 anni della sua vita, quelli in cui ha vestito l'azzurro cominciando nel 1977 con una gara di juniores a Brno. Benelli lascia senza rimpianti («ho la certezza che è ora di smettere») anche se avrebbe preferito chiudere nella sua Toscana anzichè nella capitale della Bielorussia. Nella bacheca del fiorentino rimarranno l'oro olimpico vinto nello skeet quattro anni fa ad Atene, il bronzo dei Giochi del Centenario ad Atlanta, due titoli mondiali individuali (1987 e 1990) e sette a squadre, una Coppa del Mondo vinta in casa nel 1997 a Montecatini e nove ori europei. Tutto ciò gli ha fruttato anche la partecipazione a sei edizioni delle Olimpiadi (da Seul a Pechino) e quindi la recente nomina a Grande Ufficiale da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche se il fiorentino che ora si dedicherà a tempo pieno al suo agriturismo (con campo di tiro annesso) a Reggello non faceva parte dell' elenco dei medagliati dei Giochi cinesi. «Mi passano tante cose per la testa - dice Benelli - perchè sto realizzando che è veramente finita dopo 32 anni di carriera e non proverò più l'emozione delle competizioni. Ho tanti ricordi in mente, come i 365 piattelli rotti consecutivamente, senza sbagliarne uno, nelle due prove di Coppa del Mondo del 1988 a Seul e Bologna. C’è poi il ricordo indelebile di Atene, con l'esultanza alla Batistuta, e quello dei due Mondiali vinti». Quindi Minsk (dove sarà impegnato lunedì e martedì) e poi basta, sperando che non vada come in Cina.