BERNARDESCHI, Pregai per Astori. Sabato sera...
E' tornato in campo a Firenze, dopo un mese travagliato tra problemi fisici e ricadute. E oggi Federico Bernardeschi è pronto a riprendere la sua scalata delle gerarchie bianconere cominciata oltre un anno fa. Tra presente e passato, il 24enne di Carrara si è confessato all'Allianz Stadium: dall'avventura da protagonista alla Fiorentina alla scelta di lasciare la squadra viola per raggiungere la Juventus. Queste le sue parole raccolte da iTuttoMercatoWeb.com: "La testa è fondamentale per giocare, va coltivata. E' qualcosa di speciale e che forse sfruttiamo poco" le prime parole del giocatore. Alla Juventus entri in un mondo particolare e bello. In un mondo in cui si richiede il massimo, ma dove hai tutto per poterlo tirare fuori. Sono veramente felice di essere alla Juve: mi ha dato tanto e spero di poter dare altrettanto. Il lutto di Astori? E' qualcosa di molto personale, ognuno lo elabora in modo proprio. Ha avuto la fortuna di conoscerlo e di scambiare con lui un'emozione. Ho fatto una preghiera per lui quando se ne andato. La fede non può eliminare tutto il dolore, che resta dentro di te. Era un amico e una persona importante. A me Davide ha davvero dato tanto e mi ha migliorato, con quei buffetti sulla testa che mi dava. Anche noi abbiamo le nostra fragilità e i momenti no, siamo esseri umani... Facciamo un lavoro privilegiato e ben retribuito. E meraviglioso, perché regaliamo emozioni a chi ci viene a vedere. Brunelleschi? Quando era a Firenze mi chiamavano così. Ma una settimana fa le cose sono andate in modo diverso... (sorride, nrd)".