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BIRAGHI, Italiano è uno sincero. I nuovi arrivati...

di Redazione FV

Cristiano Biraghi, terzino sinistro e capitano della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista al sito ufficiale del club, raccontandosi a 360 gradi. Di seguito le sue dichiarazioni:

Partiamo dal biraggiro. Che cos'è?
"Diciamo che dopo la partita contro il Genoa è nata questa cosa. Forse anche prima... Io quando calcio metto comunque un po' più di forza e cerco di prendere la palla nella parte davanti del piede".

Che effetto le ha fatto vedere i tifosi così carichi dedicarle anche un coro?
"Penso sia bello. Le cose belle però credo che nascono sempre prima, con qualche scaramuccia. Io sono sempre così, non cambio mai per niente e per nessuno e magari all'inizio posso sembrare antipatico, distante, chiuso, e questo, anche quando ho conosciuto qualcuno fuori dal campo, mi è stato detto, ovvero che la prima impressione che do non è mai positiva perché non sono molto sorridente, non sono aperto, neanche molto simpatico. Lo capisco sinceramente, ma non ci posso fare niente, sono fatto così. Credo sia una questione caratteriale, anche mia moglie mi massacra sempre. Lei è l'opposto di me, parla anche con i muri".

Che rapporto c'è con il gruppo e che cosa percepisci?
"Già da Moena si sentiva e si respirava un aria differente dagli ultimi anni che non erano andati molto molto bene. C'era quell'aria diversa dai primi giorni, mentre di solito ripartire dopo un'annata come quella scorsa non è semplice e per ritrovare l'entusiasmo servono spesso risultati. Invece si capiva che qualcosa era cambiato, sia sotto il punto di vista del campo, sia fuori. Si respirava qualcosa di buono e infatti poi quello che stiamo dimostrando, e che dobbiamo continuare a migliorare, è questo. La squadra, il mister, lo staff, la società, il tifo è una cosa unica e ciò è importante. L'unione porta sempre a qualcosa di buono".

Cosa ne pensa del Viola Park?
"Credo sia molto bello vedere crescere una struttura di questo genere dall'inizio. Ringraziamo il presidente che ce la sta regalando. Penso che questa cosa sarà importante per la Prima Squadra perché è fondamentale avere un Centro Sportivo proprio, ma è anche bello sapere che il nostro presidente pensa a tutto il club in generale, dai più piccoli alle ragazze. Sta facendo una struttura anche bella e di valore per la città".

Qual è il suo rapporto con Italiano?
"Bellissimo. Parliamo spesso di tante cose e penso che la cosa bella del mister è la sincerità, che è uno dei suoi più grandi pregi. Lui è uno sincero, lo è con me, lo è con noi... Queste persone mi piacciono molto perché è giusto che vengano dette le cose positive, ma anche quelle negative e devo dire che con il suo arrivo ci ha dato tanto. Se oggi stiamo facendo questo campionato è anche molto merito suo che ci ha dato un'impronta di gioco ben precisa. Poi siamo stati bravi anche noi a recepirla, si vedeva già dalle prime partite che ci piaceva quello che ci proponeva".

A lei cosa chiede di preciso?
"Questo è un anno, dopo dieci di carriera, dove sto toccando tantissimi palloni in fase di costruzione. Mi chiede di venire spesso dentro al campo a fare quasi da centrocampista e questo mi piace molto. Quando inizi a giocare a calcio da bambino ti piace la palla, quindi toccarla, averla sotto controllo è molto bello. Il suo modo di giocare responsabilizza tutti noi, perché tutti tocchiamo tanti palloni, ci divertiamo, c'è grande rotazione... Il divertimento e l'entusiasmo sono la base per fare bene e noi, con questi metodi qua, ne abbiamo tanto".

Come vede i nuovi arrivati?
"Sono arrivati da poco, ma hanno già giocato tutti e tre. Si sono già ambientati, poi sicuramente gli servirà un po' più di tempo per imparare la lingua, conoscere i meccanismi che chiede il mister. Per un nuovo entrare in un gruppo che è già così consolidato, dove c'è entusiasmo, di gente sana, di bravi ragazzi, una società che ti dà tutto a disposizione, penso che l'ambientamento sia questione di giorni".

Che posti ha consigliato loro in città?
"La prima cosa che stanno cercando è casa. Io posso dare i miei consigli, io sto bene in centro, c'è chi sta meglio fuori. Ci siamo messi a disposizione compagni e società, quando avranno bisogno di qualche ristorante saremo pronti a dare consigli".

Qual è il suo rapporto con la città di Firenze?
"Sono arrivato 5 anni fa ed avevo solo una bambina di un anno. Subito ci siamo trovati bene con mia moglie, poi è nata la seconda bambina, stiamo benissimo qua. Si vive molto bene, a livello storico è pazzesca... Quando esco in centro, anche se sono 5 anni che vedo le stesse cose, rimango sempre impressionato, ci sono cose che non ti stanchi mai di rivedere come il Ponte Vecchio, Palazzo Strozzi, il Duomo...".