BONAVENTURA, Sento la responsabilità. Firenze...
Jack Bonaventura ha parlato in una diretta Instagram tramite il canale ufficiale della Fiorentina. Queste le sue parole.
Il posto preferito di Firenze?
"Stiamo cominciando solo adesso a vedere la luce, ma già da piccolo ero stato nel capoluogo toscano. La zona che mi piace di più è Piazzale Michelangelo perché c'è una vista bellissima e si può vedere tutta la città".
Se avesse potuto giocare con un campione nella storia della Fiorentina, chi avrebbe scelto?
"Uno di quelli che mi piaceva di più era Rui Costa, ma anche Baggio".
Quanto mancano i tifosi?
"E' un peccato che non ci siano i tifosi allo stadio. Sono venuto negli anni passati a giocare e a Firenze c'è sempre stata un'atmosfera particolare".
Come calciatore quali sono stati gli aneddoti che ricorda con più piacere?
"E' difficile perché è tanti anni che gioco... Ce ne sono tanti. Sono cose che succedono tutti i giorni, adesso le cose le racconto io perché sono tra i più esperti. Prima sentivo i senatori parlarne... Quando cominci a frequentare uno spogliatoio di una squadra di Serie A parlavo poco ed ascoltavo tanto, ora sto più dall'altra parte".
Chi è stato il suo primo leader a cui si è ispirato a livello di carisma?
"All'Atalanta c'erano Bellini, capitano storico di una vita e punto di riferimento per tutti. Era cresciuto là, ma in generale ascoltavo tutti i più esperti per capire come fare il calciatore. Adesso mi sento un po' la responsabilità di comportarmi in una certa maniera. Anche Franck, Ibrahimovic... Con loro non si smette mai di imparare".
Qualche nome tra i più forti di quelli con cui ha giocato?
"In porta dico Donnarumma perché ho giocato 6 anni con lui e l'ho visto crescere tantissimo, avrà un futuro importante. Anche Dragowski ha del talento e potrà fare una carriera importante. Difensori dico Milenkovic perché penso che ha delle grandi potenzialità, molto giovane, una grandissima carriera davanti e, se continuerà a lavorare con passione, penso possa fare una grande carriera. A centrocampo uno dei più forti con cui ho giocato in Nazionale è stato Pirlo, tra i migliori negli ultimi 10 anni. Visione di gioco impressionante, penso che sia un punto di riferimento. Il tridente davanti dico Franck, Ibra e Kouame perché anche lui ha potenzialità per diventare un grande calciatore. Dusan lo sta dimostrando già, lui ancora deve farlo".
Come mai esce prima della fine dei due tempi?
"E' il mister che mi cambia (ride, ndr). Collegati quando fa la conferenza stampa il mister e lo chiedi a lui. A centrocampo c'è un grande dispendio di energie, il tecnico vuole tanto pressing e cambia diversi giocatori, non solo me".