BRAGAGNA, Che ricordi lo scudetto viola perché...
Franco Bragagna voce della Rai che questa estate ha raccontato le imprese dell'atletica italiana alle Olimpiadi e al quale ieri sera a Scarperia è stato assegnato il premio come narratore dello sport "Le Velo", ha parlato anche di Fiorentina, ai media presenti tra cui Firenzeviola.it: "Pur non essendo stato mai tifoso di una squadra di calcio se non delle italiane in Coppa, anche se vorrei vederci giocare più italiani a dire il vero, ricordo la Fiorentina dell'ultimo scudetto. Ricordo con piacere quella Fiorentina, il Cagliari, il Verona... quelle squadre insomma che vincevano non essendo abituate a farlo e controcorrente a quelle che vincevano sempre, mi davano soddisfazione. Ricordare Superchi, Maraschi, quei giocatori lì... E' un bel ricordo che appartiene ad un calcio diverso, anche se oggi è più bello con certe regole e modi di giocare introdotti. Poi ho un ricordo personale di Firenze, dove mia sorella tanto tempo fa in cui faceva le prove multiple a Sorgane e vinse per due anni di fila il titolo allieva"
Indimenticabili le vittorie degli italiani a Tokyo da lei raccontate, che anno è stato? "E' stato un anno sensazionale e fuori dal normale, abbiamo vinto tutto, dai Maneskin all'Eurofestival, alla Nazionale di calcio e alle Olimpiadi... Il mio "Marcello Marcello" (nella telecronaca, quando ha vinto Jacobs, ndr)? Resterà scolpito come poche altre cose nella storia dello sport italiano. Quei 100 metri vinti a pochi minuti dall'oro di Tamberi forse glielo sminuisce un po' ma quell'abbraccio tra i due rende indelebile quel momento".
A proposito di atletica, che prospettive hanno per Parigi 2024 i fiorentini Larissa Iapichino e Fabbri? "Le prospettive sono intatte. Larissa recupererà il giusto feeling, anche se ha cambiato guida tecnica facendola allenare in casa dal papà. Ma lei da febbraio stava ottenendo grandi risultati, anche da Juniores e indoor, che a Tokyo avrebbero dato una tranquilla finale e zona medaglia. Io penso che la recuperemo, lo spero anche per un'ulteriore promozione dell'atletica perché Larissa ha una storia dietro da raccontare e un futuro anche se mi raccontano che in tutte le società si presentano ragazzini che si sentono Jacobs o Jimbo e vogliono fare la staffetta. Fabbri è una persona meravigliosa e dolcissima, un mio pallino. Ma è un atleta vittima del Covid, che è andato in Sudafrica ed è tornato con l'allora variante africana e mi raccontavano che in estate gli aveva lasciato degli strascichi in concentrazione soprattutto. Ma voglio sperare che ora li abbia superati".