BRANCHINI, Cutrone oggi dal 1'? Non scommetteteci
Fonte: Lady Radio
Giovanni Branchini, esperto agente e intermediario, ha parlato del mercato in casa viola e non solo: "Secondo me se vogliamo essere obiettivi dobbiamo capire che siamo oppressi da tre crisi, due precedenti al Covid. La crisi economica, in primis, perché la gestione della maggior parte dei club anche internazionali aveva portato gli stessi a un deficit pesante, che ovviamente il virus non ha potuto che amplificare al massimo. In secondo luogo, c'è una crisi tecnica: noi oggi vediamo in Italia, e non, una crisi di talenti che si propongono, infatti riscopriamo antichi campioni che sono nelle prime pagine dei giornali. Da tempo a livello europeo non si producono grandi campioni, e questo è dovuto anche agli allenatori delle giovanili che pensano alla propria carriera piuttosto che a far nascere calciatori forti. Noi non aspettiamo altro che un ragazzo di qualità azzecchi qualche buona partita per metterlo al centro dell'attenzione e quindi anche a rischio, date le tante pressioni".
Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato di gennaio?
"Un mercato che ricalcherà un poco quello estivo, perché si cercheranno soprattutto scambi e prestiti. In Italia sono pochissime le società che dispongono di voglia e fantasia. Siamo in una crisi economica che comporta impegno nel trovare soluzioni per trovare la luce in fondo al tunnel. I nostri stadi, oltretutto, non producono la resa di quelli inglesi e questo periodo di porte chiuse è ancora più dannoso. Finché non arriveremo alla fine di questo periodo, credo non ci sia da parte della società di cercare qualcosa di nuovo".
La riduzione degli stipendi del calciatori può servire?
"Sì, se fatto in modo organico. Ci sono presidenti che hanno stipendi di svariati milioni di euro, non voglio essere qualunquista ma se dobbiamo correre ai ripari deve essere fatto in modo organico senza che nessuna parte si senta trattata peggio. Quando viene acquistato un club se ne accettano i rischi d'impresa. Insomma, l'importante è che non vengano fatte furbate".
Cutrone lo vedremo stasera con l'Udinese?
"Non scommetteteci".
Su di lui cosa può dirci?
"E' stato fortemente voluto dalla Fiorentina. L'operazione è stata costosa, pre-Covid ovviamente, ma comunque di grande soddisfazione per il club e il giocatore stesso. L'anno scorso è stato impiegato con un minimo di regolarità e credo qualcosa di buono l'abbia fatto, mentre ora inspiegabilmente non più, pur avendogli riconosciuto disponibilità e serietà. Chiaro che a un attaccante serva stare in campo e anche una squadra che giochi discretamente. Vediamo col nuovo allenatore, io credo che la Fiorentina sia assolutamente competitiva: è stata data troppa responsabilità a Ribery e questo ha condizionato alla lunga la manovra offensiva. Nonostante sia un grande campione, non si può rischiare di affidare l'attacco a un giocatore solo e in particolare mi aspettavo che Cutrone ricevesse un trattamento uguali agli altri, invece non è stato così".
Un nome che si può spostare in attacco?
"Molto difficile, non penso che ci sarà un'operazione che riconduce a un grande nome. Potrebbe magari esserci qualcosa in uscita, ma le locomotive europee sono ancora ferme. Noi ci terremo il nostro campionato di vecchietti, un altro aspetto che dovrebbe essere visto con la giusta critica, invece se ne parla solo positivamente".