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CALCIO, Gravina: stop al diritto di recompra

di Redazione FV

Nel prossimo Consiglio Federale proporrò l'abolizione del diritto di recompra". Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha annunciato questa mattina, in una intervista a 'Sky', che in vista della prossima estate potrebbe essere abolito il diritto di recompra. Una mossa che andrebbe a stravolgere le dinamiche di calciomercato perché si tratta di una formula negli ultimi anni sempre più usata. Ormai abusata.
Abusata perché il diritto di recompra è ormai a tutti gli effetti un vero e proprio premio di valorizzazione. Una formula utilizzata dalle big per vendere i propri giovani in giro per l'Italia a società più piccole e mantenerne comunque il controllo del cartellino. Un prestito con premio di valorizzazione camuffato in cessione a titolo definitivo, formula utile per produrre plusvalenze a bilancio. Plusvalenze che vengono prodotte da valutazioni che spesso e volentieri non rispecchiano quello che è il reale valore del calciatore in questione. Gravina vuole evitare tutto ciò, e forse favorire la costruzione delle seconde squadre perché se le big non potranno più mantenere il controllo dei giovani spedendoli in giro per l'Italia a quel punto saranno costretti a costruirsi ufficialmente una squadra B in cui far crescere i ragazzi in un campionato più competitivo di quello Primavera.
E' chiaro comunque che la FIGC da sola non possa arginare il problema. Può bloccare gli accordi per i diritti di recompra tra società italiane ma non può impedire, ad esempio, che a quel punto una società di Serie A possa decidere di utilizzare la stessa formula trattando con un club olandese, belga o scozzese. Dovrà essere la FIFA a eliminare definitivamente il problema per evitare che il giorno dopo l'eventuale provvedimento del Consiglio Federale (il prossimo il 2 aprile) i club italiani abbiano già chiaro come aggirare la normativa.