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CASTELLACCI, Vaccini a calciatori? Non obbligatori

di Redazione FV

Enrico Castellacci, medico dello sport ed ex medico sociale della Nazionale, ha parlato del proptocollo applicato dai club di serie A e dalla possibilità di rendere il vaccino obbligatorio per i calciatori. Ecco le sue parole nell'intervento a Stadio Aperto in onda su TMW Radio.

Che pensa della gestione del protocollo sanitario in Serie A?
"Abbiamo cominciato questo campionato con l'esperienza di quello che è finito prima, un po' catastrofico da quel punto di vista. D'altro canto, come tutte le cose nuove vengono a creare dei problemi: c'era confusione e non si teneva neanche conto della diversità tra leghe. All'inizio ci sono stati errori anche in questo campionato, ad esempio sul discorso fiduciario degli atleti se potessero tornare o meno a casa, ma rimane il fatto che le bolle vere sono un'altra cosa. In Cina il campionato è stato finito a tempo di record, in 4 mesi, e le squadre erano completamente chiuse negli alberghi. C'erano atleti molto importanti che hanno detto di sì, per esempio Paulinho, Hamsik, Pellè... Chiusi senza poter vedere la famiglia. Quelle sono le bolle vere, qui non si può ipotizzare quindi bisogna accettare di dover limitare i danni. Ma se i giocatori possono tornare a casa, è ovvio che il virus un po' rischia sempre di girare... Però vedo si riesce ad andare avanti, si è capita la filosofia e non ci si lamenta più se si hanno dei casi: il campionato rientra in un momento eccezionale, e spero che finisca nel migliore dei modi".

Qualcuno ha prospettato l'obbligo di vaccinazione per i calciatori professionisti.Crede sia giusto?
"L'obbligatorietà mi trova sempre poco d'accordo, credo più nella ratio della scelta facoltativa. Pensate che c'è scelta per i sanitari, punto cardine, e la vedo strana che vengano obbligati i calciatori. Detto questo io sono a favore della vaccinazione, visto che è l'unico sistema per tamponare davvero questa pandemia. Non farlo sarebbe davvero un'eresia".

Quanto costerebbe andare avanti con i tamponi ancora?
"I costi sarebbero davvero enormi, una cosa improponibile. Il concetto riguarda l'informazione: rendere edotte le persone, non obbligarle a vaccinarsi. Essere liberi di poter decidere è una scelta importante, ma qualora dovesse esserci questa scelta sarebbe il Governo e non la FIGC a prenderla".

Ci sarebbero degli stadi da riempire...
"Non c'è dubbio, così come negozi, bar e ristoranti: la vita sociale è troppo importante. Purtroppo ci stiamo persino abituando a questa tristezza, ed è una cosa dalla quale tirarsi subito fuori. Il calcio è bello perché spettacolo, e senza pubblico, al di là degli aspetti economici, non ha senso di esistere".

Che tempistiche prevede?
"Ripartendo a settembre dipende da come va tutto. Io guardo a distanza e spererei di ricominciare il prossimo campionato con gli stadi pieni, o almeno in grande parte. Per questo non lo so, abbiamo fatto trenta facciamo trentuno...".


Enrico Castellacci intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini