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CHAMPIONS, Gila come Drogba...

di Redazione FV
Fonte: calciomercato.com

Certe notti Alberto Gilardino sa che in Germania conta davvero, perché a Monaco il bomber viola ci ha vinto un Mondiale, e adesso che viene da oltre 700 minuti di digiuno. Sa bene che sbloccarsi significherebbe tornare ad essere speciale, o più semplicemente Gila gol. Ecco perché l'amico fraterno Marco Marchionni se lo stringe a sé poco prima del fischio di inizio. Proprio sull'asse Gilardino-Marchionni, con la conclusione di quest'ultimo, nasce il primo tiro in porta viola, giusto per scaldarsi, dopo poco più di 90 secondi. E' tanta la fame di gol che 40 secondi dopo il ragazzo di Biella ci riprova: palla alta. Demichelis e Van Buyten sono due colossi. Per capire quanto è carico il numero 11 viola basta vederlo al 10' in pressing su Demichelis, che per poco con Butt non combina una frittata: solo angolo.

Il tridente disegnato accanto a Gilardino da Prandelli funziona ad intermittenza, perché Jovetic gira poco. Il contropiede buono arriva al 17' ma quando sta per essere di fronte a Butt, Gila gol scivola e qualche 'cattivo pensiero', alla Dino Zoff, all'ex parmense viene. Palloni ne arrivano pochi, e quando Montolivo sembra abdicare (il capitano viola subisce quattro falli da Van Bommel in cinque minuti) al Gila viene quasi un coccolone. Sono commoventi i 6.000 tifosi viola che dal curvino al 34' alzano al cielo il coro 'Gila, Gila, Gila gol', a dimostrazione che quando sei in difficoltà, e vali, Firenze c'è. Ovrebo non convince, perché Gila subisce nel primo tempo una quantità industriale di falli, ma ne vengono sanzionati uno ogni quattro. Il direttore di gara norvegese vede però il fallo di Kroldrup su Ribery, e Robben realizza per l'uno a zero. Ma proprio Kroldrup pareggia al 50', in stile Gila, con un tocco sottoporta, e l'undici gigliato lo abbraccia come fosse un eroe.

Cerca di coinvolgere Jojo in zona offensiva il 26enne piemontese, con l'ex Partizan che però conclude sempre poco e male, come al 65'. Si fatica dietro, specie dopo l'espulsione di Gobbi, e quindi serve anche una mano del Gila per difendere sui calci piazzati, come al 73' quando Robben sulla destra prova l'incursione e Alberto si trasforma nel miglior Gamberini. Sarebbe un pareggio più che meritato per la Fiorentina, ma c'è ancora Ovrebo nei pensieri viola. Quando il direttore di gara convalida un goal che solo lui ed il suo partner guardalinee Nebben non vedono che è fuorigioco, Gila si trasforma, verso l'arbitro norvegese, in Drogba otto mesi dopo Chelsea-Barcellona, e ci deve pensare papà Prandelli a riportare alla calma il figlioccio con la maglia numero 11.