CHAMPIONS, Il punto sui gironi
Fonte: Il Tirreno
Raggruppamenti di Champions al giro di boa: è stato un turno in cui si è segnato a raffica (oltre 50 reti). In questo contesto spicca la scarsa prolificità mostrata dalle squadre italiane (solo tre gol messi a segno in quattro partite). Utile, a questo punto, monitorare la situazione dei quattro gironi di Inter, Juve, Roma e Fiorentina. Soppesando i pro e i contro. Provando a quantificare le possibilità di accesso agli ottavi, in programma da febbraio.
Mourinho scatenato. L’Inter esibisce solidità. Maicon, Ibrahimovic e Cambiasso costituiscono la spina dorsale di una squadra super-matura che segna, si ritrae, subendo pochissimo. Un appunto tattico persiste: contro squadre che si chiudono (come l’Anorthosis) i nerazzurri faticano ad impostare, a guadagnare spazi e profondità. Un po’ come con Catania e Lecce in campionato. E allora decidono le individualità: il recupero di Adriano è un punto di vantaggio per Mourinho rispetto al predecessore Mancini che il brasiliano, lo scorso anno - di questi tempi - aveva già virtualmente abbandonato. Il prosieguo di Champions, ormai, è una formalità. L’Inter sarà prima, evitando negli ottavi incroci rognosi. L’ultima trasferta di Brema si tramuterà in una gita. Non è poco - con un calendario così compresso - schivare in partenza i rischi di una gara.
Juve, esame-Madrid. Contava vincere, per crescere sul piano del gioco ci sarà tempo. I continui infortuni non aiutano a scrollarsi di dosso paure e timori: non è una stagione fortunata per la Juve, questo è assodato. La squadra, però, può tangibilmente credere di acciuffare il primo posto, sfrattando il Real (che già insegue i bianconeri nel raggruppamento), schierandosi negli ottavi - come l’Inter - in una posizione di privilegio. La trasferta di San Pietroburgo non inquieta più, come nel momento della stesura del calendario: lo Zenit ha mollato. Deciderà allora la trasferta del Bernabeu: se la Juve fa un punto può pensare al primo posto. Se perde sarà seconda, con tutti i rischi che ne conseguono negli abbinamenti.
Viola, serve l’impresa. Facile fare due conti: la Fiorentina avrebbe la certezza di qualificarsi solo vincendo tutte e tre le prossime gare. Delle due casalinghe - qualora l’obiettivo non si materializzasse - sarebbe preferibile battere il Lione (più vicino in classifica) piuttosto che il Bayern, oggettivamente lontano. La trasferta di Bucarest spaventa di meno: i rumeni sono già spacciati. Il destino viola si deciderà allora nelle prossime due gare al Franchi. Partite complicate perché gli avversari - oltre ad essere organizzati - potranno giocare per due risultati su tre.
Roma, si può. Chelsea inattaccabile e primo sicuro. Per il secondo posto lotta aperta. La Roma degli scorsi anni mai avrebbe rischiato contro Cluj e Bordeaux, quella attuale sì, eccome. I giallorossi però hanno un vantaggio: le gare contro rumeni e francesi (da vincere ad ogni costo) si giocheranno tra un po’. Recuperando - per quelle date - giocatori infortunati e morale. C’è poi la sfida interna col Chelsea: pure un pari potrebbe andare bene. A patto poi di vincere contro le altre due.