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CHELSEA, Condanna proprio calciatore per caso razzismo

di Redazione FV
Fonte: ANSA

(ANSA) - ROMA, 17 LUG - Il Chelsea ha avviato un procedimento disciplinare contro il proprio centrocampista Enzo Fernandez dopo che questi ha pubblicato un video sui social che, secondo la Federcalcio francese, contiene un coro "razzista e discriminatorio". Ieri la FFF ha dichiarato che presenterà un reclamo alla Fifa per il video con una canzone cantata da alcuni membri della squadra argentina sui giocatori della Francia. Wesley Fofana, compagno di squadra di Fernandez al Chelsea, ha pubblicato un'immagine del video su Instagram descrivendolo come "razzismo disinibito". Fernandez ha detto di essere "veramente dispiaciuto" per il video, girato su un pullman mentre la squadra argentina festeggiava la vittoria della Coppa America. "La canzone include un linguaggio altamente offensivo e non ci sono assolutamente scuse per queste parole - ha aggiunto - Sono contrario alla discriminazione in ogni sua forma e mi scuso per essermi lasciato prendere dall'euforia dei festeggiamenti. Quel video, quelle parole, non riflettono le mie convinzioni né il mio carattere". "Riconosciamo e apprezziamo le scuse pubbliche del nostro giocatore - afferma il Chelsea in un comunicato - ed useremo questo episodio come un'opportunità per educare", precisando che "ha avviato una procedura disciplinare interna". "Siamo orgogliosi di essere una società inclusiva in cui persone di tutte le culture, comunità e identità si sentono benvenute" aggiunge il club londinese. Il presidente della Federcalcio francese, Philippe Diallo, da parte sua "condanna con la massima fermezza le parole inaccettabili e discriminatorie che sono state fatte contro i giocatori della squadra francese". E aggiunge: "Di fronte alla gravità di queste dichiarazioni scioccanti, contrarie ai valori dello sport e dei diritti umani, il presidente della FFF ha deciso di fare appello direttamente alla sua controparte argentina e alla Fifa e di sporgere denuncia legale per il contenuto razzialmente offensivo e discriminatorio". (ANSA).