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CHIELLINI, Con Spagna alla pari, Italia così inaspettata

di Redazione FV
Fonte: TMW

Queste le parole del difendore azzurro Giorgio Chiellini direttamente dalla conferenza stampa a Montpellier:

Hai ripensato al pianto dopo la finale di Kiev? 
"Ci sono immagini recenti anche più belle (ride, ndr). La Spagna è la nostra bestia nera dal 2008, l'inizio del loro ciclo d'oro è coincisa con la vittoria contro di noi nel 2008 a Vienna. Solo a Kiev non eravamo in grado di sfidarla, non avevamo avuto modo di recuperare dalla gara contro la Germania. Per il resto, abbiamo visto gare sempre equilibrate e decise dagli episodi. Siamo andati fuori due volte ai rigori, non meritano l'esclusione ma nemmeno di andare avanti. Anzi, a Fortaleza in Confederations Cup avremmo meritato noi. La gara sarà così anche lunedì, la vedo equilibrata dove il dettaglio può fare la differenza. C'è rispetto reciproco, sarà une bella gara. Peccato che sarà agli ottavi, ma sarà stimolante".

Sei Dottore in Economia, hai pensato all'uscita della Gran Bretagna dal'Unione Europea? 
"E' una notizia che ha shockato tutti stamane, ieri siamo andati a dormire pensando che la Gran Bretagna restasse nell'Unione Europea. Purtroppo non è accaduto, credo che la preoccupazione maggiore sia per l'effetto domino che possa causare questa scelta. Non credo che questo aspetto possa cambiare l'economia, ma l'unica preoccupazione possono essere eventuali referendum degli altri Stati. Dispiace che s'è fatta fatica per creare l'Europa, questo voto è il simbolo del malcontento che si percepisce in Europa. Bisognerebbe però aggregarsi e cercare una politica univoca per uscire da questi problemi. Se domani ci fosse un referendum in Italia, come andrebbe a finire? Non sono convinto che l'Italia possa sostenere l'uscita dall'Europa. Perchè nel malcontento si vota per un cambiamento, anche senza progetti definiti, credo che in Inghilterra sia successo questo. Poi ho letto tante cose, è successo in poco tempo e c'è dispiacere per l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Magari potrà cambiare poco, però è un segnale brutto di una nazione importante".

Tra di voi, quanto vi ha dato fastidio vedere che il Belgio affronterà l'Ungheria?
"Alcuni incroci sono più difficili, ma si sapeva. A volte dipende dal caso, sulla carta non si possono prevedere determinati fattori. Noi probabilmente sulla griglia eravamo dati per secondi, bisognava però sistemare meglio i quarti di finale. Servirebbe maggiore equità, si sono coinvolte tante nazioni e crea cambiamenti. Riaccogliendo le terze, qualcosa doveva pur accadere. Ma bisogna fare qualcosina di meglio, c'è tanta casualità in una parte del tabellone dove ci sono le grandi nazionali che si scontreranno tra di loro. Dall'altra parte ci sono le nuove realtà più il Portogalli, ma sarò bello vedere tante nazioni affacciarsi a gare importanti. Non sarà un Europeo classico come negli anni passati, ma può esserci qualche sorpresa come Grecia o Danimarca. Mettiamola dal lato dello spettacolo, sarà più bello ed emozionante. Avrei preferito stare di là, vincendo (ride, nde)".

Vi sentite pronti per la Spagna? 
"Io ho fatto una intervista con l'Uefa prima di venire qui, si metteva in risalto la nostra difesa che certamente è un punto di forza dell'Italia. Giochiamo da anni insieme, non dobbiamo fare bene solo il nostro mestiere ma dare anche sicurezza ai compagni intorno a noi sia a livello di personalità che a livello tecnico. Siamo consapevoli del doppio lavoro da fare e dell'importanza che abbiamo verso gli altri, non esiste difensore al mondo che possa fare bene senza l'aiuto degli altri che si fanno in quattro".

Qual è la difesa migliore al mondo? 
"Quella che vince, come Cannavaro e Materazzi nella finale del Mondiale. Tutti ricordano di Marco perchè fece bene, poi c'era Nesta che ha fatto la storia del calcio. Sappiamo quanto è difficile, ma la nostra forza deve essere l'umiltà e il navigare a vista. Questo ci ha portato a battere Belgio e Svezia e rappresentare una piccola sorpresa, nessuno si aspettava dell'Italia. Ci avevano designato come vittima sacrificale, anche con alcuni compagni si diceva che il 27 saremmo stati a casa. Invece siamo qui, dobbiamo giocare gara dopo gara. Adesso incontriamo una squadra che ha qualità, sulla carta è quasi imbattibile ma sono certo che, con una gara accorta e dove tutti facciamo bene, con le nostre qualità e limitando quelle avversarie possiamo fare bene. Ma solo da lunedì sera dobbiamo pensare al futuro. E' bello sognare, ma bisogna guardare alla realtà e pensare a un impegno alla volta". 

Una domanda su Morata: qual è la vera forza di Alvaro?
"E' innanzitutto un ragazzo speciale, con dispiacere lo saluto da ex compagno ma sono felice per lui e spero che possa restare al Real Madrid. Merita di essere il centravanti della Spagna e del Real, dispiacerebbe se fosse usato come merce di scambio. Non lo merita, tiene tanto al Real. Non vedo come non possa giocare al Real per dieci anni. Ha doti incredibili e un ampio margine di miglioramento. In questi due anni è cresciuto tanto a livello tattico e umano. Quando arrivò era un bambino, non era considerato un ragazzo da prima squadra. L'abbiamo aiutato a crescere giorno dopo giorno, la generosità è una sua grande dote. Spero che faccia male lunedì, ma che possa far bene per il resto della carriera (ride, ndr)".

Sono comparse delle tabelle in cui si vede che i titolari della Spagna hanno giocato più di quelli dell'Italia. E' un vantaggio per voi? 
"Spero di sì. Abbiamo riposato in tanti nell'ultima gara, spero che possa essere un vantaggio. Il nostro è un calcio dispendioso, ma i dati del gruppo dicono che siamo la squadra che ha corso di più. Una squadra come la nostra deve tenere alta intensità e pressing, il segreto di non concedere tante occasioni è proprio questo. Serve un grande lavoro, quello che abbiamo portato in campo. Anche se non avete visto tanti allenamenti, credo che si sappia del lavoro intenso fin dal 18 maggio. La speranza è quella di tenere questa condizione fisica fino al 10 luglio. Il nostro riposo è fittizio (ride, ndr), lavoriamo tanto anche in questi giorni".

Tra attaccanti e difensori ci sono sempre scintille. Morata deve preoccuparsi di te?
"Ci conosce già, Alvaro deve preoccuparsi come tutti gli altri. Sarà un match da dentro o fuori, faremo il massimo per non far segnare gli avversari".

In difesa vi conoscete alla perfezione. Ci sono, però, tante diffide... 
"Non ci preoccupa. Per noi contro l'Irlanda non contava, non era importante perchè noi eravamo già primi. Bonucci era condizionato, ma lunedì sarà una gara da dentro o fuori. Pensiamo alla gara, se dovremo prendere un giallo lo prendiamo. Nella gara successiva, eventualmente, saremo sostituiti nel migliore dei modi. Non si può pensare, in questi casi, di gestire le ammonizioni".

Avete capito come attaccare la Spagna? 
"Doveva finire con nove punti il suo girone, se non avesse peccato di sufficienza contro la Croazia. Nella prima mezz'ora sono stati spettacolari, dopo la Croazia è stata in partita e a crederci fino alla fine. Poi sono emersi calciatori come Perisic. La Spagna non prendeva gol in un Europeo dalla rete di Di Natale, non vedo una crisi degli iberici. E' una Spagna diversa da quella del Mondiale, aveva qualche problema e perse con Olanda e Cile. Ma questa è una squadra viva, ha ritrovato la voglia di lottare e vincere. La Spagna non è una squadra morta, proveremo a sfruttare i punti deboli".

Come cambia la gara rispetto all'amichevole di marzo? 
"C'erano tante assenze ma le squadre erano quelle, si può prendere spunto da quella partita. Ma in tutte le gare tra noi e loro c'è stato un filo logico conduttore. La differenza maggiore rispetto a Danzica e Kiev è forse che hanno trovato un attaccante di spessore, prima c'era Torres e ora Morata. Per il resto, le squadre sono quelle. Non è facile cambiare la filosofia di gioco. Su 22 elementi, credo che in 11 c'eravamo già tre o quattro anni fa. Sappiamo cosa ci aspetta, ma speriamo possa finire in modo diverso".

Conte s'è arrabbiato dopo la gara contro l'Irlanda? 
"Non è vero, comunque per la stampa noi eravamo quelli che eravamo morto. Poi leggo 'Ridateci l'Italia', calma un attimo! Se Insigne fa gol, sarebbe stata grande Italia. Serve equilibrio. Non eravamo pippe, non siamo diventati fenomeni e ora non siamo tornati pippe. Abbiamo commesso qualche errore in più, ma da lì a bocciare le presunte riserve ce ne passa. Tanti calciatori in campo contro l'Irlanda saranno utili anche in futuro. Non bisogna farsi condizionare dal gol al 90'. Pure io che ho vinto 1-0 contro la Svezia non ero bravissimo. Serve equilibrio, ma siamo stati disfattisti dopo il ko attaccando esageratamente persone che sono e saranno ancora importanti".