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COGNIGNI, LEGA, EUROPA E STADIO: È ORA DI APRIRE IL GAS

di Redazione FV

Mario Cognigni, presidente esecutivo della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Sportitalia e Italia 7, in occasione della festa organizzata dai Viola Club Pazzi di Lei, Purple Cavriglia e Faella. Queste le sue parole:

"Prendiamo spunto dal calore di questa sera. L'entusiasmo e il trasporto è una caratteristica del tifoso fiorentino: è un modo di pensare, di essere, che ti porta a competere con realtà più grande della tua. Il tifoso per noi è uno stimolo necessario per pensare di poter raggiungere obiettivi sempre più importanti. La Fiorentina è una grande squadra, che ha forza in Lega e capacità di imporre le proprie idee. Siamo una realtà che emerge. Con la buona volontà di tutti renderemo la Lega migliore e al pari di altri organismi europei".

Obiettivo Europa? "La risposta sta in quello che abbiamo fatto negli ultimi undici anni: nove volte ci siamo qualificati in Europa. È l'obiettivo iniziale. Il campionato italiano è sempre più difficile e competitivo, e il risultato che ho citato prima è diventato sempre più difficile. Molte squadre si stanno attrezzando: la partecipazione all'Europa League è un obiettivo ambito".

Cosa è cambiato dall'anno scorso? "Recupereremo. L'anno scorso la seconda parte eravamo crollati, e abbiamo mantenuto l'organico che ci aveva fatto tanto divertire nella prima parte, e lo abbiamo rinforzato. Parlo costantemente con il mister e Corvino che mi tranquillizzano sulla bontà del lavoro. Alcune prestazioni non sono in linea, ma è un ritardo di messa a punto. I risultati arriveranno".

Bernardeschi? "È un ragazzo serio, che abbiamo cresciuto noi e viene dal nostro settore giovanile. La sua costanza, applicazione e dedizione non possono che far ben sperare per un miglioramento. Il suo ruolo non è il mio campo, ma il provare più ruoli potrà essere un vantaggio, e non una penalizzazione".

Proprietà straniere? "Sono gli altri che si devono preoccupare per adattarsi alla nostra realtà. C'è da imparare la loro cultura, ma anche noi abbiamo la nostra e gli altri dovrebbero imparare da noi".

Le sfide della proprietà? "Tutti quelli che lavorano alla Fiorentina hanno un obiettivo, oltre a quello sportivo. Realizzare entro la fine dell'anno il concept del nuovo stadio, che possa rappresentare la nuova casa dei tifosi della Fiorentina. Loro meritano di avere comfort diversi da quelli attuali. Il fatto che se ne parli anche in altre città è l'evidenza che le squadre italiane si debbano dotare del proprio stadio, per mettersi in competizione con altre nazioni. Uno stadio di proprietà significa introiti superiori. In Italia siamo notevolmente in ritardo, poi può darsi che recupereremo".

Mercato? "Avevamo detto di mantenere l'organico, e non lo smantelleremo neanche in questa finestra di mercato. Se ci dovesse essere questa eventualità, abbiamo l'obbligo di sostituire i partenti. Badelj al Milan? Non mi risulta". 

La sfida all'Atalanta? "Difficile come tutte le altre partite. Squadra competitiva, con un nuovo allenatore. Ha fatto quadrare il cerchio nelle ultime partite, e sono giovani e vitali. Lì lavorano due personaggi che conosciamo bene, come Sartori ed Angeloni. Massimo rispetto, ma nessuna paura. Vogliamo portare a casa un risultato positivo.

Momento di aprire il gas? Sì, dissi che il nostro obiettivo era riuscire a competere con le altre squadre di prima fascia. Con i capitali cinesi le squadre che ci stavano dietro si sono rinforzate. Quindi quest'anno il palcoscenico europeo sarà ancora più difficile da raggiungere.La Fiorentina non si è fatta trovare impreparata. Ora soltanto il campo, i risultati, le vittorie riusciranno a dimostrarci la correttezza delle nostre scelte".