COLLINA, Chiede la tregua-moviola
Fonte: Il Tirreno
Magari le speranze che il calcio straparlato si riduca sono poche ma Pierluigi Collina ci riprova. Chiude il raduno degli arbitri a Sportilia e chiede uno stop alla vivisezione delle partite. «Quando andavo in campo io c’erano sei telecamere per la partita più importante. Adesso ce ne sono 24. Ma ha senso che si facciano vedere le immagini riprese da una microcamera piazzata dietro la porta o dall’alto sopra lo stadio, cioè da dove l’arbitro non può vedere, per poi magari criticare la sua decisione? Allora mettiamo l’arbitro dietro la porta, oppure insegniamo agli arbitri a volare...».
Segnalata la sperequazione tra l’uomo e la macchina e la tecnologia, Collina spiega di aspettarsi, non solo per questo, una «stagione difficilissima, ma come l’anno scorso». L’anno del suo esordio da designatore dopo la tempesta di calciopoli: «Dissi che ad una squadra giovane, come era la nostra, si dà simpatia e benevolenza, ma poi ho dovuto sperare di essere stato frainteso, perchè simpatia e benevolenza non ci sono state».
Sfiorata la polemica, Collina ha però chiuso con soddisfazione e magari punte di orgoglio il ritiro precampionato dei 39 arbitri, degli 87 assistenti e dei 40 osservatori di serie A e B. «Questa è la crema dei 20.000 arbitri che vanno in campo in Italia e Rosetti, che ha diretto la finale degli Europei, è la punta di un iceberg ammirato all’estero».
«Se avessi il minimo dubbio sulla loro moralità, non sarebbero qui, ha assicurato per il profilo etico. E per quello fisico, «guardateli, sono veramente atleti», ha detto ai giornalisti mostrando una platea di fisici asciutti e tirati, tutti dentro magliette e bermuda neri. «C’è una grande differenza già rispetto alla mia generazione», ha ricordato. E ha elencato i dati per un gruppo che è sempre molto giovane (35 anni l’età media, nonostante il peso dei 46 di Stefano Farina, 17 gli arbitri con meno di tre stagioni al massimo livello). In un anno è aumentata mediamente dell’8,5% la massima potenza aerobica degli arbitri italiani, migliori ad esempio di inglesi e danesi, i soli che forniscono i dati; i test di velocità (40 metri ripetuti sei volte con intervallo di 90 secondi per gli arbitri, di 30 metri ripetuti cinque volte con intervallo di 30 secondi per gli assistenti) hanno dato risposte ottimali sotto la media Uefa.
Ci saranno anche da applicare piccole novità regolamentari: 12 palloni e 10 raccattapalle (con tanto di ausiliari) a disposizione per ogni partita. E il raccattapalle dovrà consegnare il pallone al giocatore più vicino, non posizionarlo in campo, come successo l’anno scorso per un calcio d’angolo della Roma, poi trasformato rapidamente in gol.