COMMISSO, AIUTARE FIRENZE PER ME È UN DOVERE. ACF? NESSUNO IN PERICOLO DI VITA
Fonte: Radio Bruno Toscana
Rocco Commisso è tornato a parlare dall'America. Ecco le sue parole in collegamento con Radio Bruno Toscana: "Io sto bene, adesso dobbiamo andare avanti così e cercandoci di aiutare il più possibile dagli Stati Uniti. Io come tutti quelli di Firenze sto in casa con la mia famiglia perché non mi fanno uscire. Mi hanno messo in gabbia ma è giusto così. Anche noi a Mediacom abbiamo mandato i nostri dipendenti a lavorare da casa. Quello di aiutare Firenze per me è un dovere non un favore. Abbiamo la figlia di un nostro fisioterapista che adesso è al Meyer. A Torregalli abbiamo un altro fisioterapista. A Santa Maria Nuova c'è un preparatore atletico. Nessuno è in pericolo di vita".
Come stanno i ragazzi positivi al Covid-19?
"Questa mattina ho parlato con i giocatori che hanno preso il virus e mi hanno assicurato che stanno bene. Il dottor Pengue quando eravamo nel Bronx mi ha aiutato quando ho avuto un malore per il caldo e per questo lo ricorderò per sempre. Ora c'è mio figlio che è a Firenze e che non può uscire dalla sua camera di albergo".
Cosa fa Rocco Commisso a casa?
"Noi lavoriamo ancora da casa, sia io che mia moglie. Ci godiamo noi stessi e chi arriva prima a casa cucina. A me piace cucinare, con mia figlia facciamo la bistecca, non buona come quella fiorentina però. Non possiamo paragonare la carne italiana a quella statunitense. Poi guardo tutti i dati sanitari riguardanti il Covid-19 in Italia. Non capisco cosa stia succedendo in Italia, tra un po' ci saranno più malati che in Cina".
Come ha affrontato l'America questa emergenza secondo lei?
"Lasciamo stare la politica. Il problema forse è che non ci abbiamo gli ambulatori, i tamponi adatti per questa cosa. Non so quando arriveranno se tra una settimana o più. Dobbiamo guardare l'economia perché è vero che ci sono stati molto morti ma l'economia mondiale si sta distruggendo. Sta arrivando una nave a New York dove ci saranno mille letti. Lo sbagli fatto in Italia è che non ci sono stati ospedali specializzati solo per il coronavirus. Non voglio fare pronostici ma spero che arriveremo al punto di stare tutti meglio come successo in Corea e in Cina".
Dovrebbero dare più soldi ai cittadini?
"Sì ne sono convinto. Stanno cercando di fare la stessa cosa anche qui negli Stati Uniti ma qua è più semplice fare cose così che in Italia. Io sono fortunato di avere un'azienda che sta bene come Mediacom. Ora la cosa più importante è mettere al sicuro i nostri dipendenti soprattutto della Fiorentina".
La Fiorentina l'ha unita all'Italia?
"Assolutamente. Ho fatto già otto viaggi in sei mesi. Ancora devo andare in Calabria. Volevo venire anche questo mese ma non me l'hanno fatto fare. Per quanto riguarda le donazioni voglio ringraziare tutti e dico che quando arriveremo a 500 mila euro non ci fermeremo".
Le manca il calcio?
"Io sono qua con il computer e leggo ma non guardo nessuna partita. Non ci sono partite da vedere e mi manca molto il calcio ma ora c'è da pensare alla salute del nostro paese. Leggo e ascolto tutto sulla Fiorentina. Ringrazio tutti i medici e infermieri che stanno lavorando per aiutare la nostra Italia".