.

COMMISSO, Non voglio aspettare per vincere

di Redazione FV

Lungo intervento alla Columbia University.per il presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Tanti i temi toccati dal patron gigliato, che all'Università nella quale ha studiato ha parlato in qualità di CEO di Mediacom. Commisso ha iniziato ripercorrendo il suo passato: "La Columbia University è cambiata molto rispetto a quando ci venivo io (ride, ndr). Io non avevo i soldi per potermi permettere questa università, l'ho potuta frequentare solo grazie al calcio e alla borsa di studio. Nella vita ci vuole anche fortuna. Il senso di quello che voglio dire è che quando ti danno la possibilità, tu devi sfruttarla. Sono uno che ama molto di più essere libero di prendere rischi rispetto ad avere la certezza di uno stipendio".

Poi, dopo aver ricordato anche la sua brutta esperienza attuale con l'MLS, è passato a parlare di Fiorentina: "Nel 2016 ho fatto la prima offerta per la Fiorentina, un'altra nel 2017. Poi sono stato coinvolto nell'acquisto del Milan poi non andato in porto prima che tornassero i proprietari della Fiorentina dicendomi che volevano vendere. Mi chiesero 300 milioni e dopo quattro mesi tornarono da me: io gli dissi che se volevano vendere dovevano abbassare e non poco le pretese, loro l'hanno fatto e ora sono già stato 8 volte a Firenze in sette mesi e ci tornerò tra due settimane".

Quando parla delle questioni di campo è preoccupato ma fiducioso per il futuro: "Lo scorso anno la squadra rischiò di retrocedere, quest'anno siamo tredicesimi e speriamo di non farlo. Ma è un momento di svolta: il prossimo anno mettiamo tutti i pezzi insieme. Abbiamo comprato un po' tardi sul mercato ma sono fiducioso".

Sull'esperienza in Usa della Fiorentina quest'estate Commisso ha aggiunto. "Sapete che la Fiorentina è stata negli USA quest'estate? Ho portato la squadra alla Columbia, nel Bronx, sull'Hudson… È stato unico: se volete su internet ci sono i video. Se venite a vedere la Fiorentina mi vedrete negli Sky Box che abbiamo allo stadio: chiunque sia qui vi aspetto nella bellissima città di Firenze".

Un lungo spazio dell'intervento viene riservato alla questione infrastrutture, partendo dallo stadio: "Devo dire una cosa: è impossibile costruire in Italia. C'è uno stadio che è considerato un monumento, quindi devo parlare e venire a patti con chi lo protegge. Non gliene frega niente che la gente si bagni o non abbia un bagno adatto quando è allo stadio, l'unica cosa che gli interessa è proteggere la struttura. È un problema di mentalità: non riesci mai a trovare nessuno con cui confrontarti con le sfere di potere. Sto avendo grandissimi problemi e non riesco a dare uno stadio alla bellissima città di Firenze, anche se grazie a dio ho tutti i tifosi dalla mia parte".

Sulla soddisfazione per il prossimo centro sportivo: "Stiamo facendo una grande cosa con i terreni dove costruiremo il centro sportivo. Farò il più grande centro sportivo in Italia e forse nel mondo. Sarà spettacolare, se me lo fanno fare (ride, ndr). È un grande investimento ma è un modo di dare indietro qualcosa al paese e allo sport che amo. Sarà la prima volta che porteremo anche le calciatrici insieme alla sfera maschile, con anche le giovanili. Ci saranno cucine, piscine e tutto ciò di cui ci sarà bisogno: uomini e donne insieme".

Infine gli obiettivi: "Sono sicuro che ci sistemeremo con il tempo così che la Fiorentina diventi presto un club di successo. Ho detto al sindaco che non voglio fare lo stadio in 10 anni e ai tifosi che non voglio aspettare anni per vincere: l'intenzione è di costruire una squadra che possa competere già il prossimo anno. E magari vincere qualcosa".