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COMUNE-DDV, Si dimette Barbara Cavandoli

di Redazione FV

Ecco la lettera con la quale Barbara Cavandoli ha rassegnato le sue dimissioni da Assessore allo Sport


Caro Matteo,

è notte fonda, ne adoro il silenzio e il buio che ora mi rende i pensieri chiari e ben delineati.

Bella, ricca, intensa questa esperienza con te per Firenze.

Deciso, serio, vero, totale il mio impegno con te e tutta la Giunta perché questa città potesse essere di più di quello che è stata.

Lo Sport, la grande costante della mia vita. Lo sport mi ha insegnato a trovare il coraggio nella sfida, a vincere e a perdere, a non mollare mai fino al fischio finale, a scoprire i miei punti di forza e contemporaneamente ad accettare i miei limiti. Mi ha insegnato quanto è bello non solo abbracciare i miei compagni alla fine della partita, ma anche gli avversari e mi ha insegnato a sopportare il lavoro duro, il sacrificio e a fare, fare, fare senza rimandare perché quando sai che la partita è domani la risposta non può essere che domani.

Da più di tre mesi ho lavorato con tutta me stessa alla convenzione con Fiorentina e l’ho fatto da “sportiva” con tutti i valori che lo sport mi ha insegnato sommati alla responsabilità e all’orgoglio di essere un’ amministratrice della città di Firenze.

Ovvio, Comune e Fiorentina hanno natura e obiettivi diversi, ma credevo che su questa strada avessimo una meta comune: far “sognare” Firenze.

Dopo tanto lavoro ero certa, sicura che l’intesa fosse stata raggiunta. E quando io stringo la mano, stringo la mano e per quanto mi riguarda quell’accordo non è più in discussione: lo stadio e l’area campini dovevano essere gestiti da Fiorentina con opportunità di sviluppo per la società, “prove tecniche per la cittadella”, e nessun costo a carico della collettività. Consapevole del passaggio delicato dall’accordo alla stesura del testo della convenzione avevo proposto a Fiorentina di scriverlo insieme. Non ci è stato offerto un appuntamento, ma un boccone amaro: il testo della convenzione scritto da Fiorentina che disattende gli accordi da me presi. Incredula, sorpresa, amareggiata e ancora oggi non riesco a capire il perché.


Durata. A fronte di una durata di 6 anni eventualmente rinnovabili, che non era quello che desideravi, mi sono trovata un 6+6+6+6 totale 24 anni.
Corrispettivo. L’accordo era che Fiorentina restituisse al Comune le spese che noi sosteniamo per lo stadio (manutenzione tecnologica degli impianti, manutenzione straordinaria, servizi dei vigili urbani, mancati introiti per servizi di bar e buffetteria che il Comune non avrebbe più gestito per passare questa opportunità a Fiorentina). La società gigliata propone di ridurre, in modo importante, il corrispettivo nel caso di una serie inferiore alla A. Sono orgogliosa di non averlo pensato e comunque chiunque capirebbe che questi costi non si modificano se la squadra milita in serie A o in serie B.
Mini centro sportivo. Avevamo convenuto che sarebbe stato realizzato da Fiorentina entro settembre 2010 e nel testo ho trovato che verrà realizzato entro il 2015.
Ancora. La manutenzione ordinaria dei manti erbosi dei campini e del Franchi accollata al Comune. Nell’accordo era previsto che avrebbe assunto tutto Fiorentina da luglio 2010 dopo un periodo di affiancamento alla struttura tecnica del Comune per il necessario passaggio di conoscenze e competenze. Perché, perché pretendono che sia l’amministrazione ad assumere questi servizi quando potrebbero individuare una ditta nel giro di 24 ore ? Forse perché è utile, quando serve, attaccare il Comune urlando “campo da terzo mondo” dimenticandosi che il problema è ricorrente come è ricorrente che oggi siamo tutti a dire quanto il nostro campo è il migliore d’Italia ?
Inoltre. La manutenzione ordinaria di diverse aree dello stadio a carico dell’amministrazione. Resto veramente sorpresa anche perché in tutti gli impianti in concessione le società sportive si assumono questo onere. La società vorrebbe fosse il Comune a farla, nessun altro. Per quale ragione?
La neve. Nella convenzione in essere spetta a Fiorentina lo sgombero neve. Senza averne minimamente discusso ho trovato che dovremo occuparcene congiuntamente. Beh, in effetti penso non sia stato piacevole stare in silenzio davanti agli spalti ghiacciati che si affacciavano su un manto erboso in condizioni perfette mentre tu ed io lottavamo per non giocare Fiorentina-Milan a porte chiuse.
Un soggetto che gestisce un impianto lo apre, lo chiude e si occupa della custodia. La società viola vuole che sia il Comune ad effettuare questo servizio. Noi, lo stadio, vorremmo darlo in totale gestione ad ACF Fiorentina.
Potrei continuare con altri esempi ma è meglio che mi fermi qui.

Anche se una nota positiva c’è. Fiorentina organizzerà tutti gli eventi al Franchi, riservando al Comune di promuoverne due l’anno (come l’atto di indirizzo del consiglio comunale vuole). Mi auguro che questo possa garantire opportunità di sviluppo a Fiorentina ed eventi per la città, sperando di recuperare il test match di rugby che tanto è mancato a Firenze nello scorso mese di novembre.

Poi l’Ing. Parenti ha detto qualche parola di troppo?

Non è giustificabile, ma è comprensibile. Lasciamelo dire visto che ero accanto a lui.

Forse non ho saputo spiegare bene a Fiorentina le ragioni della città? Forse.

Sono troppo delusa per continuare a lavorare al progetto. Non vedo più il sogno, non riesco a vederlo più e questo rappresenta un impedimento a proiettare nel futuro i rapporti fra Comune e Fiorentina. E, dunque, mi fermo qui perché servono invece convinzione, slancio e ottimismo.

Stimo molto Diego Della Valle come imprenditore e ritengo che in questi anni, per tutto quello che ha fatto per la Fiorentina, sia solo da ringraziare, considerando che - come mi ha detto lui - “siamo partiti da lontano”.

In questi mesi ho lavorato sodo perché, passo dopo passo, arrivassimo tutti insieme al risultato. Ho fatto il massimo. Ho dato il massimo. E visto che la firma della convenzione potrà arrivare solo modificando l’impostazione fin qui sostenuta, io non posso essere più l’interlocutore giusto.

L’arbitro ha fischiato e ho perso l’accesso alla finale.

Tu, Matteo, sei dovuto scendere in campo ed io ne devo inevitabilmente uscire. E mi auguro, anzi ne sono certa, che saprai trovare con Diego Della Valle le convergenze per proseguire il cammino insieme. Non sono più io l’interlocutore e questa è una sconfitta che testimonia che a volte non bastano l’impegno e il lavoro per portare a casa un risultato.

Non ho molto da rimproverarmi se non quello di essermi fidata troppo dei miei interlocutori e di averlo fatto trapelare con chiarezza. Sai, credo sia una deformazione da “sportiva vera”.

E Tu, Matteo, mi insegni che quando si affronta con coraggio e dignità una sfida nel nome della tua città e la perdi non si può che tornare a “lavorare”, sperando anche che questo gesto favorisca la firma della convenzione e la miglior prospettiva per la Fiorentina nel rispetto dell’interesse pubblico.

Grazie, grazie dell’opportunità e della bella esperienza che mi hai fatto vivere. E’ stato bello, bellissimo.

Ti abbraccio,

Barbara

P.S.: mi accorgo solo ora di non avere mai scritto la parola dimissioni. Non vorrei che – e ovviamente non mi riferisco a te- il dietrologico mondo della politica pensasse che si tratta solo di uno sfogo. No, questa è una lettera di dimissioni.

Firenze, 19 gennaio 2010