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CONTE, Per vincere dobbiamo essere speciali

di Redazione FV

"Ho in testa la formazione. Dico che in porta ci sarà Sirigu, non Buffon, gli altri li vedrete schierati". Antonio Conte si nasconde, in vista della gara contro l'Olanda, nella conferenza stampa pre-amichevole da Bari. E non svela la formazione di domani. "Per domani faccio gli scongiuri, a nessuno piace perdere ma le sconfitte hanno portato, con Lippi, anche a vincere il Mondiale. Però voglio partire bene, è un'amichevole contro una squadra forte, terza al Mondiale, con valori consolidati, però noi abbiamo voglia di fare belle cose, di dimostrare di volerle fare per bene".
Un augurio per domani. "Vorrei dormire qualche ora in più, già stanotte ho dormito poco. Però ho pensato tanto, le idee buone vengono anche così. Ci sarà mia figlia, poi mia moglie. Mia figlia ha esordito qui, quando allenavo il Bari, un motivo in più per essere orgoglioso di essere qui".
Sulle certezze e sui giovani. "Serve un mix tra veterani e gente di affidabilità che ho avuto anche il piacere di allenare. Poi servono giovani, promettenti, che hanno tutto per diventare grandi giocatori. Devo assemblarli ed in questi tre giorni ho visto un atteggiamento positivo e propositivo da parte di tutti, esperti e giovani. C'è grande senso di responsabilità, in un momento difficile per il paese. Tramite la Nazionale, vogliamo essere un esempio, dietro c'è un intero paese che ci guarda".
Sul modo di fare di Conte. "La simpatia è relativa, spero che i giocatori apprezzino le mie brutte verità piuttosto che le belle bugie. Questo mi preme, più di tutto. Cerchiamo di lavorare, non penso che fossi antipatico ai calciatori delle mie squadre. C'è grande empatia, anche sul piano della simpatia".
Sugli elogi di Buffon. "Mi auguro di non smentire Gigi, di fare risultati in tempi brevi. E' l'augurio più grande che mi possa fare. Sentire le parole del nostro capitano, di un ex compagno di calcio giocato, di un mio ex giocatore di club, è molto bello. In questi anni mi ha apprezzato come calciatore, come allenatore e come uomo. I risultati della Nazionale? Dipenderà molto da elementi come Buffon, De Rossi, Chiellini, Barzagli, Pirlo, gente che ci deve dare tanto su tanti punti di vista. Devono prendere per mano i più giovani".
Sugli stranieri in Serie A. "Non so che tipo di strade si possano percorrere a livello di regolamento ed a livello federale. Detto questo, sono certo che si cercherà di fare qualcosa per dare più spazio ai vivai ed ai giovani. Significherebbe avere più italiani in campo".
Su Sirigu. "Domani può continuare a dimostare quel che sta facendo, ma Gigi è il nostro capitano. Giocherà Marchisio, squalificato per le prossime gare, può fare tutti i novanta minuti. Cercheremo di ruotare, in quei ruoli più dispendiosi, come centrocampisti, attaccanti ed esterni. L'idea è questa".
Sull'attacco. "Ho trovato grandissima disponibilità da parte di tutti. Mi piace l'applicazione dei ragazzi, dopo tre giorni di allenamento, vedere già applicati alcuni miei concetti mi fa piacere".
Sul blocco Juventus. "Chi è qui, al di là del fatto che conosca o meno il mio modo di lavorare, è perché lo merita. Vediamo domani quale sarà la formazione, ma non è detto che debba giocare chi ha già giocato con me. Ho calciatori bravi, intelligenti, disponibili, che mi hanno già dimostrato di essere sul pezzo".
Sul ritorno a Bari. "Mi ha fatto un grandissimo effetto, qui abbiamo fatto una splendida esperienza, vincendo anche per la prima volta da tecnico ed è un ricordo che conservo gelosamente nel cuore. Qui ho lasciato degli amici, torno sempre molto volentieri. Sono orgoglioso di essere il primo ct meridionale".
Sulle aspettative per domani: "Di vedere l'idea di calcio che vogliamo. Non è semplice dopo solo tre giorni di lavoro, ma in questi allenamenti che abbiamo fatto ho visto margini di miglioramento molto grandi e questo mi lascia sperare. Perdere non piace a nessuno, mentre vincere piace a tutti ma non è facile. E' per gente speciale. E noi vogliamo essere speciali".
Paura del mio compito? "Nel momento in cui ho deciso di accettare questo ruolo l'unica cosa a cui ho pensato e che mi sarei preso una grande responsabilità in un momento non facile. Io e i calciatori, lo staff e la dirigenza abbiamo una grandissima responsabilità verso i tifosi, verso questo paese. Questo perché vogliamo che l'Italia torni ad alti livelli. Quando scendi in campo devi sapere che alle tue spalle c'è un paese dietro di te. Per questo daremo sempre il massimo, il 110%. Conoscendomi e conoscendo i ragazzi sarà così".