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CONTE, Voglio far divampare il sacro fuoco nei miei

di Redazione FV

 

Dalla Sala Alessi di Palazzo Marino, Antonio Conte presenta la gara contro la Croazia di San Siro del 16 novembre al Meazza. "Sarà bello confrontarsi con una Nazionale forte. Siamo all'inizio, è importante che lo stadio sia pieno e che i tifosi trasferiscano questo entusiasmo alla Nazionale. Noi vogliamo renderli orgogliosi".
Sulla scelta di diventare ct. "E' stata una bellissima scelta da parte mia. Dopo aver concluso il percorso in un club, è arrivata questa proposta bella, affascinante, a cui era difficile rinunciare e dire di no. E' un percorso diverso rispetto all'allenatore, ma ho grande entusiasmo e passione di fare grandi cose".
Su Kovacic e su Kramaric. "Per la Croazia è un grande momento. Sono composti da elementi che giocano titolari in grandi club europei, come Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Liverpool, in Germania. Kovacic è giovane ma è forte, con grandi prospettive. Kramaric è uno che in patria fa bene, lo vedo accostato all'Italia per gennaio ma penso che i Modric, i Rakitic, i Corluka, i Perisic ed i Mandzukic portino la Croazia ad essere una squadra con la S maiuscola".
Sull'Italia. "Stiamo ricostruendo ma è giusto che arrivi una sfida così importante per vedere a che punto ci troviamo in questo percorso di crescita e che deve proseguire".
Un invito ai tifosi. "Riempite San Siro ed aiutateci per un'impresa che sarebbe importante".
In che posizione è e sarà l'Italia. "Difficile fare previsioni. Veniamo da una cocente delusione, dalla presa di coscienza di problemi esistenti gravi che ci sono nel calcio italiano. Siamo dietro a nazioni che stan facendo meglio, come Germania, Spagna nonostante il fallimento al Mondiale, come Olanda e Belgio, Francia. Però sappiamo che abbiamo tempo e modo per recuperare questo gap col lavoro e con la voglia, cercando di lavorare intensamente. Ora, però, è importante arrivare all'Europeo ed in quel mese creare qualcosa di bello per giocarcela con tutti".
Sulle differenze con Prandelli. "Ognuno porta le proprie conoscenze, il suo modo di essere e di fare. Ogni squadra viene caratterizzata in base all'allenatore, è giusto che la mia squadra sia diversa rispetto a quella di un altro tecnico. In meglio o in peggio lo valuteremo dopo il lavoro svolto".
Su un'Italia affamata. "Per vincere servono metodo e disciplina, ci vuole il 'sacro fuoco' dentro che in alcuni c'è ed in altri meno, io devo essere bravo a farlo divampare".