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CORVINO, Nastasic? Lo sto seguendo..

di Redazione FV
Fonte: Radio Blu

Questo un assaggio della lunga intervista a Pantaleo Corvino: "Dove sarò il prossimo anno? Ho già detto che chiunque lavori ha un mercato. Ma io questo problema non me lo son mai posto. Se non mi danno un calcio in culo a Firenze io vorrei rimanere fino al 2015. Dopo mi sentirei in diritto anche di godermi i miei figli visto che fino a oggi non l'ho fatto. Poi se questo non è condiviso accetteremo con rammarico questa situazione.

Tournee natalizie? Per il momento non c'abbiamo pensato, e non siamo entrati in merito. C'è ancora la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo, quindi ancora non ne abbiamo parlato.

Si dice che su Boruc ci siano squadre pronte a investire.... Son state dette tante cose, ma la verità è che si fa fatica ad accettare che con Avramov e Frey servisse un'altra alternativa valida. Senza considerare che Avramov è in scadenza ed è extracomunitario. Non posso pensare che questo sia un problema. Ma, detto questo, Boruc rimarrà a Firenze fino alla scadenza del contratto, e va di pari passo con Frey visto che la durata è la stessa.

D'Agostino? Per D'agostino bisogna dire che con gli infortuni e i problemi che abbiamo avuto questa estate, su tutte le situazioni di Jovetic e Mutu senza dimenticare anche Ljajic, ci hanno costretto ad utilizzarlo da trequartista, e questo suo sovraccarico nella fase del precampionato a creato questo problema al ginocchio del ragazzo.

Montolivo? C'è da dire che oltre ad essere arrivato in ritardo per gli impegni del Mondiale, dopo la partita contro il Napoli ha avvertito un fastidio alla caviglia. Ma si tratta di un'infiammazione, così come può accadere in ogni zona del corpo, e io non creerei allarmismi. Adesso che il campionato si ferma credo che per Montolivo possa essere la giusta occasione per riposarsi e soprattutto recuperare e superare questo problema. Il suo rinnovo? Preferisco non parlare del mercato passato e pensare solo al presente. Sul suo contratto sono stato molto chiaro. Da parte del procuratore e del ragazzo abbiamo ricevuto la volontà di legarsi alla Fiorentina per i prossimi 5 anni. Tornato dal Mondiale, a inizio campionato, c'è stato detto che volevano un momento di riflessione. Noi aspettiamo, perchè sia nel procuratore che nel ragazzo risconosciamo una coerenza che possa dare ancora continuità.

Da Jovetic a Ljajic, oggi sulla bocca di tutti. Anche dell'Inter. Negli ultimi 5 anni c'è sempre stato un momento positivo per i nostri giocatori. I 31 gol di Toni, la crescita di Montolivo o Gamberini, l'arrivo di Mutu a certe condizioni economiche per 19 gol in una stagione. E ancora l'arrivo di Jovetic e Ljajic che sono arrivati nello scetticismo generale. Su Ljajic abbiamo investito 6 milioni di euro, ma se il tuo budget non ti permette di prendere un campione acclarato, devi investire su giovani che non ti richiedano ingaggi milionari. Lui è un ragazzo che avevo visto al torneo “Rocco” e l'ho seguito a lungo. Quando il trasferimento al Manchester United è saltato anche per un permesso di lavoro che non è arrivato, mi son fatto trovare pronto per anticipare altri club. E' vero che l'ho pagato 6 milioni, e sono tanti per un giovane, ma non è quanto spendi per il cartellino, ma quando quel calciatore incide sull'ingaggio. Noi non possiamo prendere giocatori gratis, ma con ingaggi da 7 milioni di euro lordi, ma possiamo investire sui giovani con ingaggi che rientrino nelle nostre condizioni. A volte nel rischiare, riusciamo a vincere le scommesse. Infondo l'importante è sbagliare il meno possibile.

Cos'ho pensato quando si è fatto male Jovetic? Ero là, e non credevo fosse una cosa drammatica, perchè ha dribblato Bolatti ma non c'è stato contatto. Credevo fosse una semplice distorsione, magari alla caviglia. E invece c'è stato uno tsunami nel ginocchio. Mi sono sentito veramente male. Anche perchè sul mercato avevo già fatto una strategia, e l'avevo già portata avanti. Trovarsi a cambiare strategia con uno dei giocatori più importanti infortunati mi ha creato problemi di grande sofferenza. Per il ragazzo, ma anche per quel che poteva accadere a livello tecnico per l'allenatore, per la società e per i tifosi.

Un messaggio a Jovetic da portare via Radio Blu? Mi sento spessissmo, per non dire un giorno sì e uno no, con lui. Però un altro messaggio glielo mando, e quindi “Stevan, tanti in bocca al lupo.     

Il mercato di gennaio, Nastasic e Igniovski. Nastasic non può essere tesserato da nessuna società fino al prossimo mercato estivo. Nessun club italiano può tesserarlo oggi perchè non ha compiuto 18 anni. Su Igniovski ho già detto che non l'abbiamo seguito, mentre Nastasic lo abbiamo seguito. Sono 2 giocatori che conosco, dell'est, ma i nostri orizzonti sono ampi. Tante operazioni importanti, in passato, le ho fatte anche in Sudamerica (Ledesma a Lecce, o Lima che poi ho venduto alla Roma l'anno che hanno vinto lo scudetto, Chevanton dall'Uruguay venduto a 20 miliardi, o anche gli svizzeri come Sesa che presi dal Servette poi rivenduto al Napoli). Il nostro mercato non è figlio solo di un'area, seppure io sia nato sull'Adriatico e spesso il cuore mi porta verso i balcani. Da Vucinic a Bojinov certe operazioni, del resto, sono sempre andate bene. Ma non è detto che mi fermi qui, ripeto che i nostri orizzonti sono ampi.

Se farei mai l'allenatore? Per fare il responsabile dell'area tecnica servono conoscenze e competenze. Io ho sempre lavorato da diesse e da responsabile del settore giovanile, e le mie esperienze vanno dalla terza categoria alla Champions. Senza averne mai saltata una. Piano piano col tempo mi sono creato un modello Corvino, fin dai tempi di Casarano, a dimostrazione che la strada era giusta. Il mio modello è stato selezionato persino dalla federazione statunitense che è venuta in Italia per approfondire il discorso. Ma a me piace essere di supporto dell'allenatore e della società, non farlo.

Il fortino del “Franchi” che non c'è più. Ventimila persone allo stadio sono comunque tante. Certo, nel nostro stadio c'è il rischio che si perdano un po', non come accade in altri stadi come Marassi. Sembrano pochi, ma alla fine non è così. Certo che pensando a quel che abbiamo avuto dal popolo viola negli ultimi anni vien da riflettere, ma in questo momento l'ambiente subisce un calo fisiologico. Quando si ottengono certi risultati, alla soglia del massimo, finisce che il tifoso si aspetta il massimo. E magari c'è assuefazione ai risultati già raggiunti. Il rischio, allora, è che ci sia un calo perchè si pensa di non poter fare sempre meglio del passato. Se aggiungi che abbiamo vissuto 5 anni nei quali la meta finale si presumeva potesse essere il massimo risultato, e invece oggi la nostra società ha chiarito qual'è la verità (cittadella necessaria per lo scudetto e altri investimenti) finisce che l'ambiente ne sia un po' condizionato. Ma noi abbiamo comunque bisogno della vicinanza di tutti i nostri tifosi. Sia che si dichiara di lottare per lo scudetto, che per altri obiettivi. Il cambio di allenatore, e la ricerca del gioco, forse, hanno ulteriormente influito.