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CORVINO, Quando il diesse decise di tifare Genoa

di Redazione FV
Fonte: Stadio

E' la storia di un bambino che circa cinquant'anni fa, vedendo che tutti i suoi coetanei tifavano Milan, Juve, Inter, pensò che sarebbe stato bello avere una squadra tutta per sé. Lesse la storia del calcio e vide che c'era stata una società, antichissima, il Genoa, per la quale al suo paese nessuno teneva, che aveva vinto la bellezza di nove scudetti. Anche se l'ultimo era stato nel 1924, quel bimbo allora prese la sua decisione: la sua squadra sarebbe stata il Genoa. Tutto questo nonostante una parte di cuore fosse anche per la Fiorentina, la squadra per la quale teneva il padre. Da allora quel ragazzino non ha mai smesso di guardare o chiedere ad ogni turno di campionato cosa avesse fatto il Genoa. Anche adesso, quando magari ha appena lasciato la panchina dopo un turno arroventato. "Il Genoa che ha fatto?" chiede a qualche suo collaboratore tecnico. Magari chiede notizie anche di un altro suo amore, il Lecce. Della Fiorentina invece sa tutto, perchè ne è diventato il responsabile dell'area tecnica. E' la storia di Pantaleo Corvino bambino e della sua antica scelta. Molti non la sanno, anche se poi ogni tanto un frammento di quella verità è venuta fuori. Magari quando ha ceduto ai rossoblù Papa Waigo, Vanden Borre, Potenza e ultimamente pure il capitano Dario Dainelli. In fondo, un pochino a Pantaleo faceva piacere. Ovvio che quell'affetto di bambino non può competere con il grande, fuorioso amore vissuto da adulto. La passione per Firenze, la stessa di suo padre. "A Firenze vorrei chiudere la mia carriera. Smettere in viola sarebbe un onore...". La Fiorentina è, come tutti gli amori della maturità, letteralmente devastante. Ma dentro, laggiù, nella sua storia, Pantaleo continua a voler bene anche a quel suo Genoa per il quale negli anni cinquanta nel paese di Vernole non c'era un solo ragazzino che tifasse. Eppure a chi sta attento alle dichiarazioni che talvolta Pantaleo si lascia sfuggire, certi indizi di quell'amore infantile sono già emersi. Come quando Corvino, spiegando il suo desiderio di restare a vita a Firenze, raccontò: "Il mio sogno è chiudere a Firenze, ma se un giorno i Della Valle preferissero un altro al sottoscritto, allora mi fare da parte. E solo allora magari potrei prendere in considerazione altre possibilità. Dove, in questo caso, mi piacerebbe andare? A Roma o in una città di mare...". Quale? Attingendo a quei vecchi ricordi e a quel tenero amore, è facile individuare proprio il Genoa. Di questo amore anche i più vecchi tifosi rossoblù sono a conoscenza. Storie che fanno calcio. La memoria che è in tutti noi, la stessa che fa, per esempio, di Mondonico un eterno tifoso viola. Ma sabato, ovviamente, Pantaleo non avrà che un amore. L'unico, quello che oggi ha conficcato nel cuore: la Fiorentina. Dal prossimo turno magari potrà permettersi di chiedere ancora a fine gara: "Il risultato del Lecce? E il Genoa? Che ha fatto?". Lo deve alla propria storia e a quel bambino di Vernole.