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COVERCIANO, Arbitri e corsi: pronta fase post Covid

di Redazione FV

Per quaranta giorni è andato oltre l’essere la Casa delle Nazionali italiane di calcio, abbracciando simbolicamente l’intero Paese e provando a dare una mano concreta nell’emergenza sanitaria: dal 6 aprile al 15 maggio il Centro Tecnico Federale di Coverciano ha ospitato al suo interno, nella struttura alberghiera dove solitamente risiedono in ritiro gli Azzurri e le Azzurre, 48 pazienti positivi al Covid-19.

Tornata ad essere a disposizione della FIGC, la struttura di Coverciano si sta preparando per i prossimi impegni. Nel prossimo futuro il Centro Tecnico Federale potrà riprendere le proprie consuete attività, dai raduni degli arbitri ai corsi della Scuola Allenatori, che al momento si svolgono on-line; i campi di Coverciano potranno essere calcati nuovamente dagli Azzurri e dalle Azzurre, in ritiro – come da tradizione - nella ‘casa delle Nazionali italiane di calcio’.

L’iniziativa di ospitare al Centro Tecnico Federale i pazienti positivi al Covid-19, voluta dal presidente della FIGC Gabriele Gravina, si è concretizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Firenze e con l’Azienda USL Toscana Centro, che ha preso in carico la struttura, gestita con il coordinamento sanitario di zona e della Società della Salute. Per tutta la durata della degenza dei pazienti, la Protezione Civile ha garantito che la reception della struttura alberghiera fosse disponibile 24 ore su 24.

I soggetti che hanno effettuato la propria degenza presso l’albergo di Coverciano sono stati i Covid positivi provenienti dagli ospedali – in dimissione perché guariti ma non negativizzati – ma che avevano bisogno di una struttura che li ospitasse, perché non potevano stare presso il proprio domicilio (ad esempio, non potevano garantire un distanziamento sociale dagli altri individui del loro nucleo familiare). Oltre a questi, sono stati presenti anche quei soggetti provenienti dal territorio che però non erano così gravi da dover essere ricoverati in un ospedale. Queste due tipologie rappresentano il 90% dei ricoverati a Coverciano, mentre il restante 10% è provenuto da altre strutture residenziali, per non compromettere le altre persone di quelle stesse strutture.

Come sottolineato dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina, in una lettera inviata al sindaco di Firenze prima del ricovero dei pazienti, questa disponibilità ha rappresentato “l’ulteriore testimonianza del forte legame che unisce la FIGC alla città toscana”. Una vicinanza evidenziata dallo stesso Dario Nardella, che ha ribattezzato il Centro di Coverciano la “Casa della solidarietà”.