CRISCITIELLO, Prandelli, basta falsi moralismi
Fonte: TMW
Alla fine dei primi tempi, bisognava riguardare la classifica per ricordarsi che il Milan fosse ancora in lotta per lo scudetto ed il Catania già in vacanza con la salvezza in tasca. Lezione di calcio impartita da Mihajlovic a Leonardo. Qualche settimana fa ci permettemmo di addossare la maggior parte delle colpe del flop rossonero proprio al tecnico brasiliano. Apriti cielo: tifosi milanisti infuriati in difesa del buon Leo. La colpa è della società che non investe (e su questo non si discute), ma Leonardo aggrava la situazione. In completa balìa degli eventi, non indovina un undici iniziale dalla nona giornata e non ha fatto vedere uno schema improntato sulle proprie idee una sola volta. Stiamo, comunque, parlando di un allenatore fresco di patentino a Coverciano e completamente inesperto, al suo primo anno su una panchina di calcio. Se poi consideriamo anche la sua irriconoscenza nei confronti di chi (Silvio Berlusconi) gli ha dato nella sua vita professionale quasi tutto, allora le domande che ci poniamo aumentano. La Federazione Brasiliana lo ha contattato, non come C.T., in vista dei Mondiali del 2014; il suo progetto sarebbe quello di tornare in patria e ciò gli consente anche di dare risposte ironiche e seccate al Presidente, il quale ha capito l'errore commesso puntando su di lui. La sintesi del gioco del Milan: ieri a San Siro, Catania in vantaggio 1-0, contropiede di Seedorf, con i tre attaccanti Huntelaar, Borriello e Ronaldinho in totale confusione a calpestarsi i piedi a vicenda. La fotografia di un Milan che avrebbe potuto vincere uno scudetto regalato dall'Inter, ma che non ha saputo approfittarne. Cosa ha la Roma in più del Milan? Le due squadre si equivalgono, le spese al mercato sono state quasi del tutto inesistenti (Toni a gennaio per la Roma, Huntelaar in estate per il Milan), ma la Roma ha immediatamente acquistito la consapevolezza di dover cambiare guida tecnica, mentre Galliani, dopo 33 partite, non si è ancora ravveduto. Vedere il Catania giocare è un piacere per gli amanti del calcio. In Piazza Duomo dovrebbero affiancare all'elefantino nero Litro, simbolo della città, la gigantografia di Sinisa Mihajlovic. Ha cambiato volto alla squadra al punto da farla passare da un rendimento da ultima in classifica nel girone di andata ad un rendimento da vice-capolista nel ritorno. Magia! Come Sinisa ha compiuto il miracolo? Innanzitutto cambiando il tridente: Morimoto non poteva e non dovrà essere il titolare inamovibile, ma un semplice rinforzo e Ricchiuti, in questo gruppo, si sposa alla perfezione con il modo di giocare della squadra. La Lazio aveva pensato a Mihajlovic già quest'anno per sostituire Ballardini; Lotito non era convinto. Da ambienti vicini ai biancocelesti emerge che, in caso di salvezza, il Presidente avrebbe già avvicinato Sinisa, laziale doc. Per questo Lo Monaco, adesso in Argentina, appena rientrerà in Sicilia dovrà blindare il suo allenatore.
Valzer delle panchine sempre più incandescente: Firenze è la Capitale! Diego Della Valle ha tutta la nostra stima ed il nostro appoggio per lo sfogo di qualche settimana fa. Chiaramente, si riferiva a Prandelli: mancavano solo i sottotitoli. Cesare dovrebbe togliersi la maschera, mentre la piazza di Firenze dovrebbe capire chi vuole il bene della Fiorentina e chi pensa (giustamente) al proprio. Bisogna sempre diffidare dai moralismi. Se Prandelli resterà in viola, sarà solo per la mancanza di una vera e valida alternativa. Gli amici giornalisti che fungono da sponsor, a breve, riproporranno Cesare per la panchina bianconera. Firenze si leghi a Della Valle e Corvino, gli unici due tasselli fondamentali di un mosaico che può e deve essere migliorato. Come? Coinvolgendo solo coloro i quali credono in un futuro fiorentino.