.

CRISCITIELLO, Quando emergeranno le colpe dei DV?

di Redazione FV
Fonte: TMW

Finalmente è tornato il campionato, finalmente è tornato Pato, finalmente è tornata la Juventus. Finalmente! Quando si ferma la serie A, tutti si sentono autorizzati a parlare di mercato, in quanto l'alternativa sarebbe occuparsi di Nazionale, ma delle qualificazioni ad Euro 2012 interessa poco all'opinione pubblica.
Lionel Messi è sbarcato a Milano, scatenando il finimondo. La prossima volta chiederemo, con gentilezza, sia a Dolce che a Gabbana che vadano loro a Barcellona per la firma del contratto di sponsorizzazione. Messi all'Inter, in questo momento, equivale a far credere ai tifosi interisti che in bacheca ci sono 4 Champions e non 3. Clausola rescissoria e volontà del Barcellona non consentono di avviare la trattativa. Ovviamente il Presidente Moratti cavalca l'onda: conviene a tutti per spostare l'attenzione da un mercato estivo di basso profilo, come confermato da Rafa Benitez, il quale chiede rinforzi invernali. Per fortuna, con la storia di Messi, non stiamo più sentendo parlare di Kakà all'Inter. Meno uno. Kakà al Milan è più plausibile, ma non a gennaio. Lunedì scorso, il fantasma del brasiliano era stato visto circolare in una Porsche grigia nei pressi del Ristorante "La Briciola", in via Solferino a Milano. Notizia successivamente smentita: Kakà si trovava in Portogallo, in visita al fratello Digao. A Milanello sarebbero pronti a riabbracciare Kakà, ma il brasiliano si è confidato con diversi amici e compagni spiegando che per gennaio non ci sono possibilità di un addio al Real, mentre per giugno è presto per parlarne. L'orgoglio di dimostrare a Madrid quanto vale viene prima di tutto; molto dipenderà anche dalle scelte di Josè Mourinho. Se ci fosse la minima possibilità, Galliani e Braida aprirebbero immediatamente le porte di Milano ad un vecchio pallino che è servito, in passato, a far cassa. Nel frattempo a Roma hanno trovato un nuovo "Direttore Sportivo". Dopo Pradè, Conti, Montali, Totti e De Rossi anche Marco Borriello prova a dare una mano ai giallorossi. A gennaio la Roma ha bisogno di un terzino destro: il primo nome è quello di Behrami, il secondo l'ha tirato fuori proprio Borriello chiedendo a Pradè di contattare il Milan per Luca Antonini. Il terzino sinistro rossonero non ha intenzione di lasciare Milano, né per la Juve né per la Roma; il suo contratto ha bisogno di un ritocco, un lieve lifting, per questo al vecchio compagno Borriello ha detto "ne riparleremo più avanti". Dovrebbe cambiare fascia, visto che a sinistra Ranieri è coperto con Riise ma questo non sarebbe un problema.
A Roma, in questo momento, hanno altro a cui pensare: urge una svolta societaria per il bene della squadra. I nomi sono sempre gli stessi, gli interessi concreti e reali si contano su una mano, ma prima di dicembre sarà difficile trovare una via d'uscita.
Guardando la classifica dopo questa domenica di serie A, bisogna fare i complimenti a Juve, Napoli e Palermo. La crescita dei bianconeri è oggettiva, sebbene necessiti di ulteriori conferme, considerato il valore del Lecce. Il Napoli dipende da Cavani e da questa domenica emerge un dato di mercato triste per i partenopei: che rimpianto Quagliarella! Con un Cavani così e con Quaglia sempre sul pezzo, Mazzarri avrebbe potuto davvero svoltare verso l'Europa che conta. Cessione affrettata.
Questa domenica ha emesso anche una pesante sentenza: l'ultimo posto in classifica della Fiorentina (31 punti nelle ultime 31 giornate) conferma un malessere viola che parte da lontano. Le responsabilità di Mihajlovic sono pari a quelle di Prandelli di un anno fa. Sinisa sa esprimere il proprio valore, quando alle spalle ha un Direttore-Sergente come lo era a Catania Pietro Lo Monaco, non paragonabile a Pantaleo Corvino. Il Re del mercato di una volta è ora ultimo, rischiando di essere detronizzato. Il campo boccia interamente il suo operato. Ultimo in classifica, speriamo (per il Corvo) che non resti da solo. Le responsabilità tecniche sono sì del Direttore, ma quando emergeranno quelle della famiglia Della Valle, sempre più lontana con il corpo e con l'anima da Firenze?