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CUCCI, Prandelli resterà a Firenze

di Redazione FV
Fonte: TMW

Al termine della partita fra Inter e Barcellona è scoppiato, di nuovo, fragoroso un caso Balotelli. L'attaccante interista prima ha reagito ai fischi del pubblico, apostrofandolo a male parole, e successivamente ha gettato a terra la maglia prima di rientrare negli spogliatoi. Queste immagini hanno fatto il giro del mondo, consegnando alla stampa nuovi spunti di riflessione e nuove domande sul futuro del giocatore e dell'Inter. Da qui, con il giornalista Italo Cucci, partiamo per parlare di tutti i temi importanti relativi al nostro calcio.

Partiamo dal nuovo caso Balotelli. A questo punto lei vede un futuro lontano dall'Inter per il giocatore?
"Vorrei fare una premessa che ha fatto anche Cambiasso nella trasmissione a cui partecipo. Ma dopo una vittoria così bella e importante perché parlare di Balotelli? Detto questo, però, essendo giornalisti ne parliamo. Il dramma di Balotelli penso sia accentuato in confronto alla grande serata di calcio dell'Inter. Era da tanto che Mourinho non dava spunti per trattare di calcio in maniera tecnico-tattica importante, martedì è successo e Balotelli si è chiamato fuori. Uno che getta la maglia è uno che dice che non ci sta più e se ne va oppure, se non pensa questo, viene cacciato. E' già successo a uno più grande di lui, Ronaldo: i tifosi lo avevano tacciato come traditore e lo hanno allontanato prima ancora della società".

Anche Mourinho quando ha visto le immagini è rimasto molto colpito
"Gli abbiamo fatto vedere noi le immagini e ci siamo resi conto che non se n'era accorto. Ci è rimasto malissimo e non se n'era accorto anche perché Stankovic, furbescamente, l'ha raccolta e l'ha nascosta. Anche Ibrahimovic, poi, ha detto che Materazzi stava cerando di picchiarlo ed è stata una seguente assolutamente sgradevole dopo una serata di calcio bella, come non si viveva da parecchio tempo".

Pensa anche lei che Mourinho, come ha detto martedì sera, abbia sbagliato in questi due anni?
"Si è messo dalla parte del paradosso e ha anche attaccato chi gli ha sempre detto di farlo giocare. Volendo essere generoso, poi, ha detto che Balotelli giocherà con l'Atalanta, ma non so fino a che punto questo possa coincidere con un reale recupero del giocatore. Quando una getta via la maglia così vuol dire che ha già pensato di andarsene altrove e forse solo Moratti vuole trattenerlo".

Moratti, però, potrebbe tenere il giocatore un anno anche in tribuna?

"Questa è un'antica manifestazione interista. Una volta la moglie di Bellugi, che non si riusciva a mettere d'accordo con l'Inter per il contratto, disse che avrebbe tenuto un anno il marito a giocare nel cortile. Credo che Moratti, proprio per lo spirito che ha sempre mostrato, sia capace di tutto tranne che di tenere fuori un giocatore. A questo punto fai l'affare, lo dai via e sei a posto. Balotelli, poi, non era tifoso dell'Inter, si è preso un giocatore e non un'interista".

Pensa che a questo punto il Milan stia aspettando di poterlo portare a casa?
"Non penso perché gli affari fra le due squadre sono avvenuti sempre in grande armonia. Quello di Ronaldo avvenne con grandissima distanza dai tempi dell'Inter e quindi non credo proprio che, visti i rapporti, Berlusconi voglia dare fastidio a Moratti portando via Balotelli".

Parlando di Inter e Milan, chi vede sulle panchine delle due squadre la prossima stagione?
"In casa Inter martedì sera si sono chiarite un po' le cose: andrà via Balotelli, ma probabilmente anche Mourinho. Se vince la Champions League se ne va sicuro, contrariamente a quanto abbiamo sempre pensato. Penso che Mourinho abbia tante e tali richieste che può andare via dal calcio italiano visto che non gli piace, non gli piace l'ambiente e non gli piacciono i giornalisti. Nel Milan, invece, credo che Leonardo possa essere interessato a organizzare i Mondiali in Brasile. Può essere per il Brasile il Montezemolo che abbiamo avuto noi nel '90, ma forse c'è anche altro. Se toccasse a me decidere lo terrei tutta la vita, un personaggio così positivo si incontra raramente, ma credo sia lui che non vuole più restare".

Chi vede sulla panchina del Milan?

"Si parla di tante soluzioni. La più in voga sembra quella interna, ma di questi tempi non credo porti benissimo. Io amo un solo allenatore straniero, che poi mi sembra così italiano per aver studiato calcio in Italia, che è Benitez. E' una persona in gamba, un uomo divertente e mi piacerebbe, ma ora pare che lo voglia la Juventus. Io, però, sono convinto che alla Juventus andrà un signore che si chiama Marcello Lippi".

Quindi non vede Benitez alla Juventus?
"Vedo che il grande progetto legato al personaggio Lippi non sia tramontato. Se Lippi ha già deciso di lasciare la Nazionale non vedo quali altri impegni possa aver preso. Può andare a correggere gli errori di una società che ha avviato un progetto Lippi, ma con la guida di Ferrara".

Questo progetto, però, è stato un fallimento
"Ma non c'era dietro tecnicamente Lippi, probabilmente per suggerimenti. Non esistono squadre telecomandate, quando sei lì devi essere sul campo e vivere l'esperienza direttamente".

Quali altre rivoluzioni vede in panchina?
"In un campionato che ha eliminato 16 allenatori su 20 non so cos'altro possa succedere. Se alla partenza del campionato ci saranno molti allenatori che guadagnano bene non ci saranno rivoluzioni, ma se sarà come quest'anno, con allenatori giovani che guadagnano poco, allora aspettiamoci ancora rivoluzioni".

Prandelli, Gasperini e Del Neri rimarranno al loro posto?
"Penso che non ci siano grandi concorrenti al momento e addirittura che ci siano disponibilità, come Allegri, per chi vuole cambiare. Credo che il Genoa terrà Gasperini, che il Napoli terrà Mazzarri e la Sampdoria terrà Del Neri. E' vero che la Juventus riuscì a cacciare via l'allenatore che l'aveva ricostruita e riportata alla Champions, ma non credo ci siano molti disposti a seguire quella fesseria".

Vede un Prandelli per il dopo Lippi?
"Lui è un uomo d'onore e ha detto che rimarrà alla Fiorentina. Inoltre ha aggiunto che gli dà fastidio sentire sempre queste voci, perciò se cambierà idea è libero di farlo, ma credo che resterà lì e che la Nazionale possa ricominciare con l'antico stile, da allenatori che non costano molto e di scuola federale".

Un nome chi potrebbe essere?
"Non me la sento di dirlo. Penso inoltre che la Nazionale sia un bivio importante, sia che vinca o perda necessita di una rivoluzione. A quel punto servirà un tecnico con la stoffa del selezionatore, non tanto quella del tecnico di club".