CUTRONE, Gol azzurro per riconquistare il viola
Fonte: a cura di Alessandro Di Nardo
24 presenze, 5 reti. Questi i numeri di Patrick Cutrone da quando è a Firenze. La misera cifra delle marcature in viola è uno dei dati più preoccupanti per un calciatore ancora giovane (23 anni ancora da compiere) ma in netta involuzione nelle ultime stagioni.
Sembrano passati secoli da quando il prodotto del vivaio del Milan si presentò in Serie A con una rete all’esordio proprio con la maglia rossonera. Pare rimasto poco di quel ragazzo, allora neppure ventenne, che attraverso i gol e la grinta messi su ogni pallone si era preso la maglia da titolare nel Milan alla prima stagione tra i grandi, tanto da essere proclamato dagli addetti ai lavori “il nuovo Inzaghi”. La sua permanenza a Firenze è stata finora segnata dalla discontinuità, sia per quanto riguarda le presenze in campo, sia per le prestazioni fornite dall'attaccante. In dieci travagliati mesi all'ombra del Cupolone, Patrick ha avuto una maglia da titolare in sole 10 occasioni, 5 volte dal post-lockdown ad oggi.
Dopo un primo mese in cui la punta proveniente dal Wolverhampton sembrava essere entrata nelle grazie del mister Iachini, con la ripresa del campionato a giugno il tecnico viola ha preferito spesso e volentieri Vlahovic e il rientrante Kouamé all’italiano. In mezzo a un inizio brillante ed una seconda parte di 2020 da cestinare, lo stop imposto dal Covid (momento difficile anche personalmente per lui visto che proprio Cutrone è stato tra i primi contagiati in casa Fiorentina). A fine giugno, quando i viola sono tornati a giocare, Patrick aveva sconfitto il virus ma è sembrato aver perso quella brillantezza di inizio anno. Dal 19 luglio, giorno della partita contro il Torino e della sua ultima rete, Cutrone ha visto progressivamente ridursi gli spazi. In questo avvio di stagione poco meno di 45’ minuti in tre spezzoni di gara e una permanenza a Firenze che è stata in bilico fino alle ultime ore di mercato.
A Cutrone vengono riconosciute due qualità: predisposizione al lavoro sporco e abilità sotto porta, pregi visti solo a sprazzi a Firenze. Proprio la sua fame di spazio aveva contribuito alla rapida ascesa del classe ’98, oltre alla sua capacità di interpretare il ruolo di punta, sia centrale che di raccordo accanto ad un altro centravanti. L’elettricità di quel ventenne che decideva un derby di Milano ai tempi supplementari pare svanita e, tolta quella, Cutrone si è rivelato un attaccante con evidenti limiti tecnici. Tante le attenuanti in una stagione, quella della Viola, opaca e piena di incertezze. Tante anche le aspettative con cui i media che, come spesso accade, avevano caricato le spalle di un ragazzo di vent’anni. Ma è tanto anche il tempo che ha a disposizione un attaccante ancora nel fiore degli anni; con una stagione piuttosto fitta di impegni e la novità dei 5 cambi che potrebbe regalargli più opportunità.
La prima è arrivata oggi, con gli azzurrini dell’under 21, e Patrick l’ha presa al volo: prestazione brillante con la fascia di capitano al braccio e, a suggellare un gran pomeriggio personale e di squadra, una zampata degna del “vecchio” Cutrone. Basterebbe guardare l’esultanza dopo il gol per capire quanto questo momento significhi per un attaccante che in due anni ha visto le sue prospettive di carriera ribaltarsi. Per un attimo, in quell’urlo liberatorio dopo il 2-0 all’Irlanda, si è intravista la fame del Cutrone dei tempi andati, quello ancora mai visto in quel di Firenze. Patrick con quell’urlo grida spazio, chissà se Iachini l’avrà sentito...