D'AMICO, Petkovic tecnico intelligente
La redazione di tuttomercatoweb.com ha intervistato in esclusiva Vincenzo D'Amico, attualmente opinionista Rai, calcisticamente cresciuto nelle giovanili della Lazio e poi passato in prima squadra nella quale ha militato dal 1972 al 1986, dove ha vinto lo storico scudetto con Tommaso Maestrelli e con una parentesi nel Torino nella stagione '80-'81. Queste le sue dichiarazioni riguardo la sua ex squadra:
Il terzo posto della Lazio non solo fuga i dubbi estivi, ma è suffragato anche dal gioco. Concorda?
"Indubbiamente meglio di quello che si prospettava a fine luglio o ad agosto quando le prestazioni erano incolori e si era alla ricerca addirittura dei ruoli dei giocatori e dell'impostazione. Petkovic avrebbe voluto giocare con il 4-3-3, ma quando si è accorto che non lo poteva fare ha cambiato dimostrando di essere un uomo intelligente, al di là del fatto che parla cinque lingue, e ha capito quello che doveva fare con questi giocatori posizionando Ledesma davanti alla difesa, quattro centrocampisti e il fenomeno, Klose, davanti. Indubbiamente ha trovato la giusta alchimia per questa squadra che aveva bisogno che venissero utilizzati i giocatori nel loro ruolo e questo è stato la prima cosa che ha fatto Petkovic, una mossa davvero intelligente".
La gara con la Fiorentina può per il tasso tecnico dei viola rappresentare un'ulteriore prova del buon lavoro fin qui fatto dalla Lazio sul piano del gioco?
"La Fiorentina è una squadra temibilissima e gioca bene, Montella non solo aveva fatto bene a Catania, ma si sta ripetendo a Firenze. Per fortuna della Lazio e sfortuna dei viola mancheranno due giocatori importanti come Roncaglia e Pizarro, ma anche senza di loro resta una squadra forte e personalmente temo Toni che in ogni caso sta lì davanti e la spizzata o la zampata può darla in ogni momento. La Lazio, invece, deve temere se stessa, ma se gioca come sa la partita la porta a casa, non dico come risultato, ma l'importante è che la prestazione sia all'altezza. E alla Fiorentina servirà una partita giocata su alti livelli per venir via con qualche punto".
Se in campionato la Lazio ha trovato i giusti equilibri, forse, non è riuscita a fare altrettanto in Europa League.
"Prima di tutto c'è una decisione da prendere: se la Lazio ha intenzione di puntarci deve giocare con il maggior numero di titolari possibile, perché lasciare fuori Klose è sempre imbarazzante, poiché stiamo parlando di un giocatore che veramente è al di sopra della media e quindi è chiaro che rinunciare a lui vuol dire togliere gran parte del potenziale della Lazio. Giovedì forse l'hanno presa un po' sotto gamba, cosa che non era mai successa quest'anno alla Lazio che era sempre scesa in campo con la giusta determinazione e cattiveria, mentre per il modo con cui hanno subito il gol quasi regalandolo, la facilità con cui riuscivano a tener palla e la mediocrità dei greci hanno forse abbassato un po' la concentrazione".
Questa minore concentrazione è solo un episodio fine a se stesso, magari favorito dall'aver preso sotto gamba, i greci oppure sono le avvisaglie di un momento di fatica?
"Tutte e due le cose, la Lazio doveva cercare di chiuderla prima la partita e non l'ha fatto perché pensava di poterlo fare in qualsiasi momento e con il passare del tempo tutto è diventato più difficile, però è anche vero che da un paio di partite la Lazio nel finale cede un po'. Bisogna dire che la Lazio dà tanto, pressa a tutto campo e lo spreco di energie è elevato, però qualche piccola defaillance nelle ultime partite l'ha avuta e quindi forse ha bisogno di rifiatare un po'".
Alla luce di ciò la partita con la Fiorentina potrebbe essere ancora più difficile?
"La Lazio, secondo me, adesso ha un problema grosso: la gestione della partita e l'abbiamo visto in più di un'occasione. Con il Milan sul tre a zero non ha avuto la giusta determinazione, cattiveria, concentrazione per gestire la palla e ha concesso ai rossoneri il tre a uno e poi anche il tre a due e fino alla fine ha un po' stentato. Contro i greci è accaduta la stessa cosa per di più con una squadra veramente mediocre rispetto alla media delle nostre e quindi la Lazio avrebbe dovuto gestire meglio la partita controllandola maggiormente e determinando il risultato già nel primo tempo e, invece, non l'ha fatto. Di conseguenza con la Fiorentina dovrà fare molta attenzione a non incappare in questo tipo di situazioni".
Problema più fisico o mentale?
"Per quanto riguarda queste due ultime partite una via di mezzo perché quando si dà tanto subentra un po' di stanchezza fisica, però anche mentale perché contro i greci troppo presto ha mollato".
Margini di miglioramento ci sono?
"Sicuramente quando saprà gestire meglio la partita avrà più forze e allora ci saranno anche margini di miglioramento".