DAINELLI, È la mia rivincita. E non è finita qui
Fonte: Il Tirreno
«Rivincita? Potrei chiamarla così. Ma ho ancora tanti sassolini da togliermi». Dario Dainelli è tornato di moda, però non per questo canta vittoria e ha già archiviato il passato, peraltro neppure troppo remoto. Di rospi nella passata stagione e anche nei mesi scorsi ne ha dovuti ingoiare fino a rischiare l’indigestione, tra esclusioni, critiche, voci di cessione, fino al paventato rischio di vedersi sfilare la fascia di capitano dal braccio. Passata la tempesta Dainelli è sempre qui e, quel che conta per lui e anche per la stessa Fiorentina, è di nuovo sulla cresta dell’ onda. Prova ne sono le sue prestazioni solide e convincente a conferma di essere tornato a livelli buoni per non dire ottimi.
Trasformato. «Insomma Dainelli si gode adesso il piacere di essere stato ‘riscoperto’. «Questa è la vita del calciatore - sospira con un mezzo sorriso - vorresti sempre rendere e dare il massimo ma non sempre è possibile. E allora ti arrabbi, ci resti male. L’essenziale è riuscire a trasformare la rabbia in qualcosa di positivo. Ed è quello che dal mio punto di vista ho cercato di fare».
Con quali risultati è sotto gli occhi di tutti, la Fiorentina ha ritrovato un fior di difensore dopo aver sfiorato in estate Barzagli e sognato a lungo Zapata. «Per rendere al massimo conta la rabbia ma soprattutto la serenità. Bisogna sentirsi tranquilli e avvertire attorno fiducia. Oggi per fortuna è così, oggi sono e gioco più sereno di qualche tempo fa». E comunque, aggiunge, mai nei mesi scorsi si è sentito un capitano per così dire sfiduciato. «Per questo devo ringraziare i miei compagni e i loro attestati di stima, sono stati fondamentali nei momenti difficili, in cui circolavano tante voci. E’ grazie a loro se adesso mi sento più capitano che mai›. E a proposito del gruppo viola Dainelli assicura che c’è grande serenità: «Normale che chi gioca meno sia scontento e abbia voglia di avere più spazio, la concorrenza però più che malumori crea stimoli nuovi,. E comunque finora, chi più chi meno, tutti hanno avuto la possibilità di giocare. E da qui ai prossimi mesi altre occasioni non mancheranno’’.
Il ciclo di ferro. Già da sabato con la Reggina inizierà un nuovo tour de force tra campionato, Champions League e Coppa Italia (i viola affronteranno il Torino a Firenze il 17 dicembre): «Ci stiamo preparando per farci trovare pronti. La gara con la Reggina non è assolutamente da sottovalutare, mai come quest’anno - ammonisce il capitano - il campionato è equilibrato e ogni partita nasconde insidie. Figurarsi in Champions con il Bayern Monaco del mio amico Toni›. Impossibile poi non parlare della sfida di stasera tra l’Italia di Gilardino e il Montenegro di Jovetic: «E’ una sfida che mi incuriosisce, mi auguro vincano gli azzurri ma anche che Jovetic faccia una buona partita, è davvero un ottimo giocatore e un bravo ragazzo, ha tutto per diventare un grandissimo». Dulcis in fundo, Dainelli parla di Mutu tornato l’ altro ieri dalla nazionale. Il romeno deve ancora ristabilirsi del tutto dai problemi al gomito e al ginocchio. «Adrian l’ho visto sereno come sempre. Ci sono momenti più o meno facili, è una questione fisiologica, lui comunque è e rimane un campione».