DINAMO-FIORE, La presentazione della Uefa
Avvicinarsi alla qualificazione e acquistare slancio per la grande sfida di campionato contro l’FC Internazionale Milano. Con questi obiettivi l’ACF Fiorentina arriva in Bielorussia per sfidare la FC Dinamo Minsk nella seconda giornata del Gruppo K di UEFA Europa League: alla vigilia dell’impegno della Borisov Arena, Vincenzo Montella assicura che i Viola non sottovaluteranno gli avversari – sconfitti 6-1 dal PAOK FC nella gara d’esordio – visto che “tengono tantissimo” alla competizione.
Due settimane fa al Franchi la Fiorentina ha conquistato la prima vittoria nel girone superando con un netto 3-0 i francesi dell’EA Guingamp. In questa lunga trasferta europea l’infermeria è però affollata: al lungodegente Giuseppe Rossi si è aggiunto Mario Gomez e per Minsk non sono partiti nemmeno Juan Cuadrado, Gonzalo Rodríguez, Stefan Savić e Marko Marin. Malgrado le assenze, comunque, Montella manifesta ottimismo.
“Di gambe stiamo molto bene, anche in relazione a ciò che vedo e agli avversari incontrati fino a oggi”, spiega l’Aeroplanino, “Di testa credo anche, sicuramente abbiamo bisogno di giocare con più spensieratezza, senza troppi obblighi per riuscire a ottenere quello che meritiamo sul campo. Ci può aiutare l’entusiasmo e una vittoria nella prossima partita ci darebbe tutto questo”.
Montella non crede a una Fiorentina rilassata o che snobbi la Dinamo Minsk, dopo la fragorosa sconfitta dei bielorussi in Grecia. “Non penso che questo accada”, sottolinea, “anche se sicuramente mi ha lasciato sorpreso il risultato con il Paok. E’ una squadra veloce, valida, l’abbiamo vista anche nel suo campionato dove ha pareggiato contro il [FC]BATE Borisov che ha battuto l’Athletic Club in UEFA Champions League. Credo sia una squadra competitiva”.
Anche tatticamente, la gara dovrebbe essere diversa dalle solite. “Non è che mi dispiaccia o dia fastidio incontrare squadre che, o per scelta o per nostra forza, si difendono negli ultimi 30 metri”, chiarisce Montella, “Dobbiamo sicuramente adattarci alle partite: se lo facciamo bene è più facile vincere, se lo facciamo male è meno facile. Mi sembra comunque di aver visto, a parte rare eccezioni, una Dinamo Minsk molto offensiva, che fa di quest’idea il suo credo. Ma non è un problema se dovessimo incontrare una squadra chiusa”.
Sulla formazione non si sbilancia [“per nasconderla bisogna nasconderla alla squadra, altrimenti arriva comunque”, scherza], ma l’allenatore Viola si affiderà comunque alle rotazioni. “La turnazione ci dovrà essere come minutaggio, per lo meno l’ideale sarebbe quello quando si giocano quattro o cinque partite consecutive: non possono scendere in campo sempre gli stessi”, avverte, “Qualcosa proverò a cambiare ma con l’obiettivo di pensare alla partita di giovedì, che è quella importante, perché fare una prestazione sul nostro livello ci darà la spinta di cui abbiamo bisogno”.
La UEFA Europa League, del resto, è un obiettivo importanti, tanto più che da quest’anno vincerla regala l’accesso alla UEFA Champions League. “Le partite sono tutte importanti, alla competizione ci teniamo e vogliamo andare avanti”, afferma il tecnico, “In campo scenderà la squadra migliore in questo momento per provare a vincere la partita”. Infine un pensiero su Francesco Totti, ex compagno di Montella che con il gol al Manchester City FC è diventato il marcatore più anziano nella storia della UEFA Champions League: “Stupisce sempre, per la qualità del gioco, per come sta fisicamente…Io purtroppo ho smesso relativamente presto perché non stavo più bene neanche fisicamente”.
Alla Borisov Arena potrebbe toccare dal primo minuto a Federico Bernardeschi: l’attaccante della nazionale Under 21 ha segnato il gol del 3-0 a Guingamp e domenica, sul campo del Torino FC, ha servito a Khouma Babacar il bellissimo assist per il pareggio: si va insomma verso un attacco baby. “Del mio esordio in UEFA Europa League ricordo quasi tutto”, ammette l’azzurrino, “E’ stato importante per me, spero di averlo fatto bene. Abbiamo vinto 3-0, quindi è andata bene così…”.
Babacar e Bernardeschi fanno presagire un futuro roseo e a Firenze c’è chi nota similitudini tra questi due ragazzi e la coppia formata da Roberto Baggio e il compianto Stefano Borgonovo, la mitica B2. “Sono paragoni troppo importanti”, frena l’attaccante, “Abbiamo fatto solo tre o quattro partite e non credo si possano fare paragoni con giocatori che sono stati ai massimi nel calcio italiano”.
“Al momento ho vinto la scommessa di restare, ma le competizioni sono ancora lunghe e starà a me conquistare posto durante la settimana e mettere in difficoltà il mister sulle scelte: se a Minsk partirò titolare lo dirà il mister, se sarà così sarà un’emozione unica e spero di dare il mio apporto alla squadra”, conclude Bernardeschi, “Se guardo indietro vedo sacrifici e rinunce, ma ne è valsa la pena e spero di continuare su questa strada. Sono qui da 12 anni ed è un orgoglio per me far parte della prima squadra della Fiorentina. Speriamo di toglierci tante soddisfazioni”.