EYSSERIC, A Firenze giocavo poco: difficile rimanere
Per la prima volta dal suo arrivo a gennaio, il giocatore dell'Hellas Verona, Valentin Eysseric, in prestito dalla Fiorentina, ha parlato ai canali ufficiali del club, e l'ha fatto in una diretta Instagram sul profilo ufficiale degli scaligeri. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
Com'è nata la trattativa che l'ha portato a Verona?
"Sono venuto qui perché giocavo poco a Firenze, era difficile rimanervi senza giocare. Sono arrivato in Italia tre anni fa e ho giocato poco, sono andato in prestito al Nantes, e poi a Verona. Il prestito non è facile, la squadra è già costruita ed è difficile ritagliarsi spazio. È un prestito di quattro mesi, nemmeno sei. Ma è stato meglio per me cambiare aria".
Con la Lazio ha fatto un buon esordio.
"Ho giocato i venti minuti finali. Sono entrato sullo zero a zero giocando come falso nove, non è stato facile. La Lazio quest'anno è fortissima, ma penso di aver fatto bene, il massimo che potessi".
Lei è un giocatore che abbina qualità e sostanza.
"Non è semplice giocare per soli venti minuti in una nuova squadra, ma sono pronto a fare quello che mi chiede il mister. Voglio fare il massimo per i miei compagni e lavorare bene: per questo voglio finire la stagione".
Con Empereur c'è un bel rapporto.
"L'ho conosciuto a Verona. È una persona gentilissima, come tutti in squadra. In allenamento sono sempre con lui e vinciamo ogni volta (ride, ndr)".
Che giocatore è?
"In molti mi dicono che sono forte tecnicamente. So di esserlo, ma nel calcio moderno non basta. Devo lavorare fisicamente, devo migliorare l'aspetto tattico. Lavoro sempre per la squadra, non sono un giocatore egoista".
Lei è contento per la guarigione di Zaccagni?
"Sono contento per lui e per la squadra. Queste cose fanno paura, quando ho saputo che qualcuno si era ammalato ho avuto paura per la mia famiglia. Io mi sento bene, sono contento che stia bene anche lui".
Tra Verona e Firenze c'è un bel rapporto a livello di tifoseria.
"Non lo sapevo, ma sono contento. Nel calcio di oggi è difficile trovare queste amicizie".
Tutti dicono che quest'anno ci sia un gruppo forte.
"È la stessa cosa che ho riscontrato, sin dai primi giorni. C'è un gruppo veramente forte: merito del lavoro del mister, che insiste affinché lavoriamo in allenamento come in partita. Per me il merito è suo, qui sono tutti fratelli, non c'è nessuno che vale più degli altri, o che gioca per sé stesso".
Quando ha deciso di venire a giocare in Italia?
"Quattro anni fa giocavo a Nizza, avevamo una bella squadra e arrivammo terzi in campionato. Feci una buona stagione. All'inizio volevo restare, ma mi mancava un anno di contratto e per il rinnovo chiedevo tre anni in più. A Nizza però è complicato, per questioni economiche e per il progetto, perché vogliono una squadra sempre giovane. Ricevetti la proposta della Fiorentina e accettai, per iniziare una nuova vita con la mia famiglia. Non è semplice: nuova lingua, nuovi tifosi, nuova squadra".
È stato difficile imparare l'italiano?
"È simile al francese, ma ogni tanto non so come esprimermi. Anche perché gli italiani parlano molto velocemente".
Ha vissuto in due città bellissime.
"Verona è più piccola, ma è bellissima. L'ho vista all'inizio, quando sono arrivato, adesso sono a Sirmione".
Lei è una persona piuttosto riservata, anche sui social.
"Avrei tempo per mettere anche una foto al giorno, ma in questo senso sono un po' indietro rispetto agli altri. Non so perché, sono così: spero di mettere qualche foto in più della mia famiglia, di calcio".
Il suo gol più bello è stato quello al PSG con la maglia del Nizza?
"È stato importante: all'ottantaseiesimo minuto, contro il PSG, vincemmo. Ma non è il più bello, che per me è stato quello contro il Brest in Coppa di Francia: segnai in acrobazia".
Qual è il giocatore più forte contro il quale ha giocato?
"Direi Ronaldo".
Quanta voglia ha di tornare ad allenarsi?
"Tanta, voglio tornare presto. Ma non possiamo parlare di ripresa in un periodo così difficile, triste. Aspettiamo di stare meglio, in modo da poter uscire in strada e ricominciare ad allenarci. Per me si potrebbe riprendere, allenandosi in gruppi distinti: è troppo presto per allenarsi tutti insieme. Ma ho tanta voglia di giocare, lo farei anche tutti i giorni, perché quest'anno ho giocato poco. Mi manca tutto, l'allenamento, gli spogliatoi".