.

FACCHETTI, Sarti persona speciale. Il razzismo...

di Redazione FV
Fonte: violachannel.tv

Il figlio di Giacinto Facchetti, Gianfelice Facchetti, ha incontrato questa mattina Giancarlo Antognoni e i rappresentanti del Museo Fiorentina, per donare un quadro di Giuliano Sarti, ex portiere viola vincitore anche di uno scudetto. Questo ciò che ha detto: "Era un caro amico di papà e un campione della storia del calcio italiano. Un quadro dipinto da Giovanni Cerri e mi faceva piacere che stesse a casa sua, vista anche la maglia con il giglio, se fosse stato con la maglia dell’Inter l’avremmo tenuta a Milano. Però Giuliano era un caro amico e una persona che ha fatto parte della nostra storia. Sarti mi raccontò una volta che nei pranzi e nelle cene prima delle partite che erano gli unici che stavano vicini al mago, mentre gli altri stavano tutti lontano. Ho un ricordo sportivamente non bello, quando l’Inter perse lo scudetto a Mantova per un errore del portiere, Giuliano mi raccontò che l’unico ad andare a consolarlo fu papà. C’è una foto bellissima che conservo con Giuliano che appoggia la testa sul palo e Giacinto che lo abbraccia e lo consola. Questo è quello che ti lascia una carriera, non ci sono solo i trofei ma c’è quello che hai vissuto in campo insieme e anche fuori. Razzismo? Questo fenomeno tocca la matrice culturale del nostro Paese. Una parte della tifoseria spiega il fenomeno che non offendono il giocatore per il colore della sua pelle ma per indurlo a sbagliare. A un certo punta bisogna fermarsi e rendere inaccettabili certi comportamenti all’interno di uno stadio. Certi fenomeni recenti in altri Paesi come Israele, addirittura si invocava la shoa tra due tifoserie contro gli altri. Anche nei Paesi che dovrebbero conoscere la loro storia questa cosa non c’è e viene utilizzata in maniera strumentale come sinonimo di odio una delle più grandi tragedie della storia. Questo vuol dire che se succede lì, bisogna veramente alzare le antenne, sia qui che lì che da altre parti”.