FIORENTINA, Assalto contro lo Steaua
Fonte: Il Tirreno
Un pizzico di emozione, per chi, Cesare Prandelli, per la prima volta sentirà risuonare l’inno della Champions League all’interno dello stadio Franchi (le prove generali ci sono state già ieri), e chi, Adrian Mutu, si troverà davanti per la prima volta una squadra romena. Ma anche grande sicurezza: di chi crede nei propri mezzi, di chi ha visto di nuovo negli occhi dei suoi ragazzi la fame di successi, la voglia di costruire nuove imprese. Il tecnico della Fiorentina non si nasconde: «Stiamo bene, siamo pronti».
Il fuoriclasse romeno incalza: «Più che la Steaua conosco i suoi giocatori, ma se riusciremo ad essere noi stessi non ci sarà da preoccuparsi. Non ci sarà storia». Poi è un continuo botta e risposta. Fino a quando qualcuno non domanda ad Adrian se deciderebbe di battere un’eventuale punizione. Qui interviene Prandelli, col sorriso ben stampato sulle labbra: «Ho ventiquattro ore di tempo per decidere, a questo penserò io».
C’è pure chi ritorna sul malcontento del numero dieci viola trapelato sabato scorso all’atto della sostituzione. Risponde Mutu: «Non ero arrabbiato con l’allenatore, semplicemente volevo provare a battere quella punizione. E poi, siamo chiari, chi è che lascia il campo volentieri?». Ad aggiungere qualcosa in più è lo stesso allenatore: «Sapete perché sono fiducioso per questa partita? Perché ho visto il gruppo compatto e perché Adrian si è arrabbiato perché sapeva benissimo di non aver giocato al massimo. E la sua rabbia, in questi casi, è assolutamente positiva».
Non si aggiunge niente invece in merito alla presunta vicenda Mutu-Roma. A fare chiarezza ci ha pensato la stessa società viola attraverso un comunicato: «le notizie sul futuro del calciatore sono destituite di ogni fondamento».
Qui Steaua. Ritorna nel ventre del Franchi diciassette anni dopo la prima volta. Marius Lacatus, allenatore della Steaua e primo colpo straniero viola dell’era Mario Cecchi Gori, non aveva dimenticato niente. Neppure il volto del ragionier Raffaele Righetti, segretario della Fiorentina, unico trait d’union con la vecchia gestione societaria. «Non abbiamo preparato nessuna marcatura particolare per tentare di bloccare Adrian Mutu - ha spiegato -, fondamentale diventerà il collettivo. Di sicuro non ci accontenteremo. Cerchiamo la vittoria e faremo di tutto per conquistare questo obiettivo, anche per cercare di rimediare alla sconfitta subita contro il Bayern nella gara d’esordio. La Fiorentina? Sta molto meglio della Roma ed è squadra da temere. Conosco il pubblico e so che staranno vicinissimi alla Fiorentina, qualora però le cose dovessero mettersi male per i viola non mancheranno i mugugni».
Spera invece in un regalo di compleanno da parte dei propri compagni Robinson Zapata, numero uno della Steaua: «Non sarà facile fermare gli attaccanti viola - ha spiegato -, concentrazione e calma saranno le nostre armi a disposizione. Alla fine, potrebbe andare bene anche un pareggio».
Il 10. Una serata per levare in alto i calici. Per la Fiorentina e per il nuovo vino prodotto da Adrian Mutu, il fenomeno viola. Lo ha realizzato in collaborazione con l’amico Marzio Bernocchi e sull’etichetta riporta un numero, il suo, semplicemente il dieci. Domenica sera c’erano Adrian e la sua famiglia e Dario Dainelli, il capitano, con la fidanzata. Location d’eccezione è stata la Taverna dell’Amicone, il ristorante nel cuore di Peccioli, nella Valdera, di proprietà del difensore viola. «Adesso pensiamo soltanto a proseguire il nostro cammino in Europa, poi, dopo la gara contro la Steaua, a battere pure il Chievo in campionato - ha spiegato Mutu - Il bello deve ancora venire».