FIORENTINA, Da Mazzini ad Antognoni
"Il calcio alla sbarra" è il titolo del libro presentato ieri sera da Oliviero Beha, in una sorta di discussione aperta sulle vicende calcistiche degli ultimi anni. Da Calciopoli all'attualità di casa Fiorentina, nel corso della serata, si è parlato di molte cose, anche in virtù degli ospiti presenti alla serata in questione. Giancarlo Antognoni, Innocenzo Mazzini ed Eugenio Giani hanno toccato svariati argomenti relativi al passato e al presente del club viola, rilasciando anche dichiarazioni importanti.
Su tutte quelle di Giancarlo Antognoni che, dopo aver fatto intendere che presto ci sarà modo di tornare sul suo mancato ingresso in società con un incontro pubblico nel quale la bandiera viola incontrerà i tifosi per spiegare le proprie ragioni, ha anche risposto in merito alle recenti polemiche sollevate dalle parole del nuovo addetto alla comunicazione della Fiorentina, Gianfranco Teotino. "Credo che dietro alle sue spalle ci sia qualcuno - ha detto Antognoni - ma quel che più mi dispiace è la mancanza di rispetto dei Della Valle. Anni fa (in occasione di Fiorentina-Inter, prima gara della stagione 2007-2008, quella della penalizzazione per intendersi) mi fu fatta una promessa, si parlò di un ruolo per il sottoscritto, ma da allora io non ho saputo più niente. Tutto qui, avrei gradito maggiore rispetto".
Ma anche Giani ha dato un bello spaccato del momento attuale della Fiorentina ("Il rapporto fra la Fiorentina e il calcio con Diego Della Valle è cambiato da quando è stato coinvolto nella vicenda penale di Napoli legata a Calciopoli") lasciando poi ampio spazio a Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della Federcalcio recentemente radiato. "Il sistema Carraro era quello di far parlare tutti con tutti - la replica dello stesso Mazzini - eppure alla fine tutta la vicenda si è rivelata un semplice gioco di potere. Fra chi ne aveva di più e chi di meno".
Fra una battuta e l'altra ("Lotito chiamava ad ogni ora" e "Berlusconi crede di essere persino un buon allenatore") Mazzini ha anche ripercorso l'ingresso dei Della Valle nel calcio e le successive vicende che li hanno coinvolti. Avanzando numerosi dubbi sulle modalità con le quali si è contestato l'illecito di Lecce Parma (a Mazzini, ma anche a Bergamo e all'ex arbitro De Sanctis) e sulle intercettazioni di quell'incontro a Villa La Massa con i Della Valle, non rilevate nel processo. Lapidarie, infine, le dichiarazioni su "Scommessopoli" considerato da Mazzini un filone d'inchiesta ormai già destinato ad essere sepolto per evitare le sospensione dei campionati.
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