FIORENTINA, Mutu ha due battaglie da vincere
Fonte: gazzetta dello sport
Adrian Mutu ha un paio di battaglie da portare avanti. La prima è quella contro la sentenza, in primo grado, della Fifa: lo condanna a pagare oltre diciassette milioni di euro al Chelsea, per la rescissione del contratto dopo la squalifica per cocaina del settembre 2004. L'attaccante è già in difesa: ieri i suoi legali hanno presentato al Tas la dichiarazione d'appello (statement of appeal), che, entro il 13 settembre, sarà seguita dai motivi d'appello (appeal brief). Il tribunale arbitrale dello sport concederà poi venti giorni al Chelsea per organizzare le proprie «controdeduzioni». Possibile che la prima udienza venga fissata intorno a Natale, con il pronunciamento atteso per l'inizio della prossima primavera. L'altra battaglia di Mutu è contro il proprio gomito sinistro, quello che lo ha tenuto fuori dalla sfida di ritorno con lo Slavia Praga in Champions League e pure contro la Juventus, domenica scorsa. L'attaccante, che sullo stesso braccio si è fatto tatuare il nome dell'ultima arrivata, la figlia Maya Vega e che pensa al lancio di un nuovo vino, «L'inchino», dovrebbe essere a disposizione dell'allenatore per la partita contro il Napoli, alla ripresa del campionato. Il braccio infortunato sarà coperto da un lungo tutore semirigido rivestito di gommapiuma. Poi c'è Mutu aspirante capitano. In estate il romeno avrebbe radito la fascia, che però resterà sul braccio di Dainelli. Dice il difensore: "Il capitano sono io e basta. Quest'estate ci sono state troppe voci, mi hanno dato fastidio. Sia il fatto che si desse per scontata la mia partenza, sia che già si ercasse a chi dare la fascia anche se fossi rimasto. Mi hanno fatto piacere le parole dei compagni, hanno sempre ribadito di riconoscere in me il loro capitano. Magari mi è mancato un po' che non lo abbia fatto più spesso anche Prandelli".