FIORENTINA, Spocchia da grandi, senza esserlo
Fonte: La Nazione
Mai in partita, con la spocchia da grande squadra, senza esserlo. La Fiorentina aveva perso già in mattinata, se davvero aveva la presunzione di arrivare all’Olimpico e fare vetrina senza faticare. La cosa peggiore è che Prandelli se la sentiva addosso una notte come questa, da incubo. Già martedì pomeriggio lui, che non parla mai a casaccio, aveva sibilato che la sintonia fra vecchi e nuovi giocatori ancora non c’è. Ce ne siamo accorti tutti, ieri sera. E dopo i tre schiaffi, Cesare è stato ancora più chiaro. «Qualcuno pensa di essere arrivato, non siamo una squadra, la peggiore prestazione della mia gestione», le sue parole. L’allenatore si prende giustamente una parte di colpa, ma crediamo che in questa situazione c’entri in modo marginale. Certo anche lui ha fatto errori nelle ultime gare, ma ieri sinceramente erano da sostituire tutti tranne Frey e lo spaurito Gilardino, stanco e senza una palla giocabile.
DUE possono essere le cause del disastro: un pauroso calo di condizione atletica, che ha colto tutta la squqdra come se fosse un’epidemia. Oppure un black out mentale dovuto a qualche gelosia di troppo fra i giocatori. Sempre martedì Prandelli, riferendosi ai suoi uomini, aveva parlato di «orticelli» che non aveva più senso coltivare. La sensazione è che l’allenatore si fosse reso conto dell’atteggiamento da «gente arrivata» (che però non ha vinto nulla), ma che non avesse la possibilità (o la forza) di correggerlo in corsa. Fra poche ore c’è il Genoa. Che almeno la squadra ritrovi dignità. E i giocatori sappiano che a Firenze di insostituibili ce n’è uno solo: Prandelli.