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FIORENTINA, Urge reagire subito

di Redazione FV
Fonte: Il Tirreno

Già domani sera contro il Genoa urge cancellare la figuraccia dell’Olimpico contro la Lazio che ha evidenziato i timori rivelati alla vigilia da Cesare Prandelli: squadra che ancora non c’è, gruppo slegato dove nuovi e vecchi non si sono ancora integrati, mancanza di grinta e carattere. Caratteristiche che invece - nei tre anni sotto la gestione di Prandelli e Corvino- avevano permesso alla formazione viola di togliersi e regalare grandi soddisfazioni. Adesso però qualche nodo sta arrivando al pettine, la sontuosa campagna-acquisti avallata dai Della Valle in estate (quasi 50 milioni di euro spesi) permette di sognare ma crea qualche malumore all’interno dello spogliatoio e qualche problema a Prandelli.
 Non a caso il tecnico, dopo la sconfitta più pesante in campionato da quando lavora a Firenze (mai i viola avevano incassato tre gol senza segnarne alcuno) ha tuonato prima davanti ai suoi giocatori e poi davanti ai taccuini: «Non siamo ancora una squadra, c’è chi si limita al compitino e poi si lamenta. Così non va: anch’io dovevo essere più duro e ricordare a tutti che prima viene sempre la Fiorentina. Chi lo capisce, bene. Chi antepone i propri interessi, si faccia da parte». Concetti ribaditi anche ieri durante un nuovo confronto con la squadra all’interno dello spogliatoio, prima degli allenamenti, presente il ds Pantaleo Corvino.
 Dunque, la Fiorentina è attesa a un immediato riscatto. Lo pretendono anche i tifosi preoccupati e delusi. Le parole di Prandelli e di Gamberini, l’unico giocatore che si è presentato a fine partita, suonano come un campanello d’allarme: «Esistono problemi fra noi fin dal primo giorno - ha detto il difensore - comunque non possiamo permetterci di mandare all’aria questa stagione. Abbiamo ambizioni troppo alte, ora dobbiamo guardarci negli occhi, rimboccarci le maniche e risolverli prima possibile».
 In queste ore sono tutti sotto osservazione: «Dal punto di vista tecnico ho il controllo della situazione, dal punto di vista comportamentale sono tutti sotto esame», ha fatto sapere l’allenatore, che ieri, uscendo dallo stadio, all’invito da parte di un paio di tifosi di non mollare ha risposto serio ma deciso: «Io non mollo».
 Certo che i problemi non mancano. Il gruppo appare ancora lontano dall’essere considerato tale e starebbe soffrendo più del previsto la partenza di Tomas Ujfalusi e Fabio Liverani, ottimi giocatori ma soprattutto due leader che avevano contribuito a cementare il gruppo insieme a Jorgensen e Montolivo. Non solo, l’arrivo di ben nove rinforzi ha ampliato la rosa (26 elementi, forse troppi). L’allenatore è ancora alla ricerca della migliore formazione e qualche malumore tra chi resta escluso cresce. Da Pazzini a Semioli, da Pasqual a Donadel, c’è un po’ di insofferenza. Qualcuno poi anche per carattere è portato a pensare prima a se stesso. E c’è chi è un po’ insofferente ai regolamenti interni (Osvaldo per due volte è arrivato in ritardo agli allenamenti).
 Nel mirino non c’è nessuno in particolare, neppure gli uomini di maggiore classe come Mutu (ieri tutta la squadra ha partecipato al battesimo della sua terzogenita, Maya) e Montolivo, che finora hanno deluso anche per via di alcuni infortuni. «Io non ce l’ho con nessuno in particolare. Ce l’ho con tutti», ha fatto sapere Prandelli.
 Il ds Pantaleo Corvino sottolinea che il tecnico con le sue parole ha voluto «mettere tutti davanti alle proprie responsabilità. Comunque - aggiunge - conosco questo gruppo e so quello che potrà dare. Pensiamo a rimediare agli errori commessi l’altra sera, certe sconfitte servono per reagire e crescere».