FOGGIA, Pressioni mafiose per ingaggio due giocatori
Una maxi operazione di Carabinieri e Polizia di Stato questa mattina ha portato all’arresto di 30 affiliati di clan mafiosi nel foggiano colpevoli di un’estorsione in piena regola, non denunciata all’epoca dei fatti, al Foggia calcio che allora militava in Lega Pro. Questi clan avrebbero esercitato pressioni sull’allora tecnico Roberto De Zerbi, oggi al Sassuolo, sul direttore sportivo Giuseppe Di Bari e sul figlio del patron Antonio Sannella per l’ingaggio di alcuni calciatori come Luca Pomplilio e Antonio Bruno. Lo riporta La Gazzetta dello Sport. De Zerbi all’epoca avrebbe anche contestato a Di Bari la condizione fisica di Pompilio (che aveva già vestito la maglia del Foggia in C1 nel 2012) ma nell’ordinanza sono evidenziate minacce al figlio del patron rossonero da parte dei delinquenti, per imporre l’ingaggio dei due calciatori. La sottoscrizione del contratto di Pompilio per gli organi inquirenti è stata conseguenza delle richieste estorsive degli affiliati, alle quali il club “invece di opporre un fermo rifiuto ha preferito assecondare le richieste dei malviventi”, si legge in uno stralcio dell’ordinanza emessa questa mattina.