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FREITAS, Su Pioli: "Lo scelsi per ricostruire i viola"

di Redazione FV

Carlos Freitas, ex direttore sportivo della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato anche di Stefano Pioli. Di seguito le sue dichiarazioni:

Come mai scelse proprio Pioli per la Fiorentina?
"Per ricostruire. Alcuni giocatori se n’erano andati - Kalinic, Borja Valero, Vecino, Bernardeschi, Gonzalo Rodriguez, Ilicic - serviva una figura che aiutasse i nuovi ad aprire un nuovo ciclo. Lui era l’ideale: è la persona migliore mai conosciuta in 20 anni di calcio".

Fu facile convincerlo?
"Da calciatore ha giocato 6 anni a Firenze, bastò una chiacchierata. Il feeling scattò subito, anche se le nostre visioni di calcio erano diverse. Io venivo dal calcio portoghese, lui dalla Serie A. C’è stato un momento in cui io dicevo 'A' e lui ribatteva 'B', ma alla fine ci siamo trovati. È un gentiluomo, lo rispettano tutti".

Giocatori in primis, visto il feeling tra lui e lo spogliatoio.
"Pioli è un leader calmo, pacato. Poche volte l’ho visto alzare la voce. Il campo non è un salotto da tè ovviamente, a volte si arrabbia pure lui, soprattutto durante gli allenamenti, ma se parliamo di umanità, di persona e di comportamenti, allora lui è un gigante".

E l’ha dimostrato dopo la morte di Astori. 
"Stefano aveva costruito il gruppo intorno alla sua personalità e al suo coraggio. Dopo quel maledetto 4 marzo ha gestito la Fiorentina in modo esemplare, entrando nella testa dei giocatori. Quando tutti parlavano di psicologo o di aiuti, Pioli ha unito uno spogliatoio distrutto rendendosi una guida. Un padre. Ricordo le sei vittorie di fila e il gol di Vitor Hugo con il Benevento, alle 13 spaccate. Il numero di Davide. Un segno del destino incredibile".

Come mai con la Fiorentina non si è lasciato bene?
"Per rispetto delle parti preferisco non dire nulla, ma su Stefano posso solo parlare in modo ottimale. Nel calcio ci sono poche persone come lui".