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FREY, La speranza viola è in buone mani

di Redazione FV
Fonte: Il Tirreno

‘In Mugello c’è aria di Champions’. La scritta campeggia nelle t-shirt che la Polisportiva di San Piero a Sieve, località che ha ospitato dal 22 luglio la Fiorentina per la terza estate di fila, ha regalato come tradizione a Prandelli e a tutta la squadra a sigillo del ritiro. Messaggio beneaugurante a poco più di 24 ore dall’importantissima e sentia sfida con lo Slavia Praga al Franchi che vale il preliminare d’andata della massima competizione continentale. L’attesa sta lievitando col passare dei minuti e non solo per i numerosissimi tifosi viola che stanno facendo la fila per accaparrarsi il biglietto (le previsioni parlano di oltre 33-35.000 spettatori): attesa e tensione si avvertono anche inevitabilmente e comprensibilmente dentro la squadra come fa capire uno dei leader, Sebastien Frey. Il quale peraltro ha già affrontato in passato, per due volte, i preliminari di Champions.
 Ed entrambe le volte è stato eliminato: prima con l’Inter (contro l’Helsinborg) poi con il Parma (contro il Lille). Insomma, ha vissuto sulla sue pelle i rischi e le insidie che un confronto del genere propone sempre. «Allora prendemmo sottogamba l’impegno e fummo puniti, quindi non dobbiamo commettere lo stesso errore, bisogna affrontare lo Slavia Praga come se fosse la Juventus o l’Inter, cercando poi di sfruttare al massimo il fattore campo e la spinta del nostro pubblico. Anche perché - aggiunge il portiere francese - già in Coppa Uefa abbiamo visto quanto sia dura giocare in trasferta».
 Frey comunque appare ottimista: «L’attesa è stata molto lunga, specie dal punto di vista mentale e non vediamo l’ora di giocare questa partita, abbiamo lavorato tanto tatticamente e fisicamente, rispetto alle passate stagioni la preparazione è stata più corta ma ancora più intensa. Finora nelle varie amichevoli abbiamo sofferto la stanchezza e il caldo ma con lo Slavia arriveremo pronti».
 Ma la fiducia di Frey è legata anche ad altri fattori: «La proprietà ha lanciato segnali importanti con gli allungamenti di contratto a me e a Mutu e con la campagna acquisti fatta. Il progetto cresce ogni anno, le ambizioni sono tante a partire appunto dal traguardo-Champions e nonostante i nuovi debbano ancora amalgamarsi a chi c’era già il potenziale di questa Fiorentina mi sembra più alto rispetto al passato. In ogni caso lo capiremo già martedì (domani, ndr) e ovviamente nel corso della stagione: ad esempio già alla prima di campionato affronteremo la Juve, quindi - sorride il portiere francese - non dovremo assolutamente allentare la presa. Io non so se si è ridotto il gap con le altre grandi però già l’anno scorso abbiamo dimostrato di potercela giocare con chiunque e sarà così anche stavolta».
 Frey ci crede talmente tanto da anteporre la Fiorentina, con cui ha appena allungato il contratto fino al 2013, alla propria Nazionale di cui potrebbe diventare finalmente titolare in ottica Mondiali 2010: «Sono stato trattato dalla mia società, che è ormai fra le grandi d’Europa, come un grande giocatore e farò di tutto per ripagarla, se servisse sarei pronto anche a fare il capitano. La Nazionale è importante ma vista la considerazione che non sempre mi ha dato adesso la Fiorentina viene prima». Inevitabile poi gli elogi a Montolivo ieri a segno alle Olimpiadi contro la Corea del Sud: «Sono felice per lui e per l’Italia, spero che Riccardo faccia una grande Olimpiade così tornerà ancora più carico. Se io sarei andato? Sono buddista e due mesi avrei detto di no per paura ma ora penso che sia giusto esserci anche per lanciare da lì precisi messaggi».