GENTILE, Favorevole agli oriundi in nazionale
Fonte: TMW
Germania-Italia. Impossibile non ricordare il 1982, quella finale, quella vittoria azzurra. Adesso è tutto diverso. L'Italia riparte da un nuovo allenatore che sta cercando di ricostruire un ciclo dopo il disastro mondiale targato Marcello Lippi; la Germania è una formazione consolidata. Del match in programma questa sera e di ciò che evoca nella mente degli italiani, TuttoMercatoWeb ne ha parlato con uno dei protagonisti dell'epoca, ovvero l'ex difensore della Nazionale che nel 1982 si laurerò Campione del Mondo, Claudio Gentile.
Germania-Italia. Gentile, cosa le viene in mente?
"Tanti ricordi. Il più recente la finale del 1982. Per me è un insieme di ricordi positivi. Con la Germania ci sono le grandi sfide della storia del calcio italiano, non dimentichiamo neppure la sfida di Città del Messico, una gara storica".
Quella partita è tutt'altra storia rispetto ai giorni nostri. Che match si aspetta stasera?
"Questo è un test molto importante, darà delle indicazioni e ci farà capire a cosa possiamo ambire con questa Nazionale. Veniamo da un Mondiale pessimo e invece la Germania è stata la squadra rivelazione. Sono due culture calcistiche diverse, ma con qualità di alto livello".
Prandelli ha scelto i migliori uomini del momento?
"Non so se abbia scelto il meglio. Lui ha le sue idee e si affida ai calciatori che ritiene più adatti al proprio modulo di gioco. Poi saranno i risultati a dire se ha indovinato oppure se ha sbagliato. Alla fine ciò che decide sono i risultati".
Fa discutere la scelta degli oriundi in Nazionale.
"Sono favorevole, anche in virtù del fatto che altre squadre come la Germania o l'Inghilterra hanno scelto gli oriundi per avere una formazione di buon livello. E' giusto fare questa scelta. Speriamo che Thiago Motta dia risultati che non hanno dato gli altri in passato".
La Nazionale di Lippi era eccessivamente pro Juventus. Visto il momento dei bianconeri e i risultati ottenuti dagli azzurri al Mondiale, è facile dire che Lippi abbia sbagliato tutto.
"In quel momento Lippi ha ritenuto che quei giocatori fossero i migliori. Poi i risultati sono stati negativi e pessimi e quindi ha sbagliato, ma penso che un allenatore non guardi i colori della maglia che indossano i calciatori da convocare".
A proposito della Juventus, lei è un grande ex. Si aspettava questo momento di difficoltà?
"Le sconfitte mi hanno sorpreso. Sembrava che la squadra avesse una sua fisionomia. Al di là della partita vinta a Cagliari, adesso contro l'Inter, la Juve, ha la prova del nove. Vincere non è impossibile ma difficile, quindi l'importante è non perdere questa partita affinché i giocatori prendano fiducia".
Ciro Ferrara è l'uomo giusto per l'Under '21?
"Quello che conta sono i risultati. Se vinci hai fatto bene, altrimenti puoi aver fatto le scelte migliori ma sei comunque criticato".
E lei di risultati alla guida degli azzurrini ne ha ottenuti. Quando la rivedremo su una panchina?
"Io voglio fare l'allenatore, non quello che viene manipolato e quindi mi è più difficile trovare squadra. Ho avuto qualche contatto, ma c'è qualcuno che mette i bastoni tra le ruote anche perché oggi essere autonomi è difficile e per me, allenare, diventa sempre complicato. Però io non mollo".