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GIAMPAOLO, Tanti infortunati ma non piango. Lazio...

di Redazione FV

Prossimo avversario della Lazio prima di ospitare la Fiorentina, il tecnico della Sampdoria Marco Giampaolo ha parlato così oggi in conferenza stampa: "Il nostro campionato non si conclude con la vittoria nel derby. Anzi, è stato un tassello, un passaggio ma dobbiamo conquistare punti per ottenere la salvezza. Il primo discorso che ho fatto ai calciatori quando ci siamo ritrovati ha avuto un solo obiettivo che è quello di continuare a lavorare seriamente, a testa bassa per raggiungere il nostro obiettivo perchè quella vittoria, seppur importante, sarebbe soltanto uno step fra i tanti ancora da fare".

Le concorrenti nella lotta retrocessione?
"Dobbiamo pensare a giocare le nostre di partite, che già sono difficili e impegnative. Non possiamo giocare le partite degli altri, dobbiamo pensare al nostro percorso da qui alla fine del campionato e calcoli non se ne possono fare perchè il pallone rotola e non sai mai dove va a finire".

Che Lazio si aspetta?
"La Lazio è una squadra forte, lo sappiamo, allenata da un grande allenatore che ritengo ancora uno dei migliori del panorama calcistico italiano. E' una squadra che ha cambiato in sette, otto, nove mesi una filosofia di gioco, che ha un pensiero diverso rispetto a quello che aveva prima e si vede. Quando vedi giocare la Lazio c'è una matrice forte di quello che è il pensiero Sarriano, che io conosco bene. So che la partita sarà difficile, so che incontreremo una squadra forte ma so anche che abbiamo bisogno di fare una prestazione eccellente, straordinaria sotto ogni punto di vista per portare a casa punti".

Gli infortunati?
"La cosa che mi infastidisce da sempre è quando perdo calciatori, quando non li posso allenare, quando sono fuori perché a me è sempre piaciuto allenarli tutti ed è sempre piaciuto scegliere la migliore formazione ogni volta e per ogni partita rispetto a quello che producono in settimana. Per quanto riguarda gli infortunati ce ne sono diversi ma non ho mai pianto per questo e non lo farò certo adesso".

Gli arbitri?
"I margini di errore, quando il cerchio si stringe, sono ridotti per tutti: calciatori, allenatori, arbitri. E' chiaro che la posta in palio quando si alza, ogni piccolo errore viene amplificato rispetto a quello che può essere l'errore stesso ma noi non dobbiamo pensare a tutte queste cose tranne alla partita da giocare. Dobbiamo concentrarci su un'unica cosa, avere un solo pensiero. Perchè poi di problematiche da risolvere ce ne sono centomila ma non dobbiamo farci distrarre dalle centomila. Ci sarà chi si preoccuperà di altro, noi dobbiamo solo essere concentrati sulla nostra partita e sul nostro obiettivo".